Il freddo pungente di questi giorni morde e servono misure urgenti per offrire un rifugio sicuro e un minimo di calore alle persone senza dimora nelle città del Golfo.
L’assessore alle politiche sociali Lucia Maltempo rimane però stupita dall’affermazione della sindaca di Formia Paola Villa la quale sottolinea che «a prescindere da quello che deciderà il distretto socio-sanitario», lei si attiverà «per fornire comunque risposte concrete».
Ed esorta la sindaca ad attivarsi concretamente piuttosto che scaricare su Gaeta, comune capofila del distretto dallo scorso settembre, responsabilità che invece appartengono quasi esclusivamente al Comune di Formia. Il distretto è chiamato a svolgere una funzione di supporto e non si sostituisce alle politiche sociali del Comune.
Benché legittimo ed inoppugnabile il trasferimento di sede a Gaeta, invece di agevolare la continuità amministrativa in un settore così particolarmente delicato, purtroppo il Comune di Formia – dove il distretto ha operato per oltre 10 anni – ha tardato a trasferire i fondi occorrenti per mantenere in essere questa tipologia di servizi.
Questo ritardo ha impedito di avviare ogni possibilità di intraprendere azioni a sostegno dei clochard che in questo periodo soffrono disagi legati al freddo.
Forte della grande esperienza decennale maturata a Formia, la sindaca sottolinea di essersi adoperata per cercare una possibile soluzione, puntando l’indice contro il distretto, quasi lavandosi le mani perché «tutti gli atti sono stati demandati al comune capofila i cui uffici – a suo avviso – devono provvedere agli atti formali».
Ma ribadiamo che il distretto si trova in una situazione di stallo a causa del mancato trasferimento delle somme da Formia a Gaeta entro i termini dovuti, rendendo impossibile poterli utilizzare in questa fase. Se fossero stati trasferiti molto prima di dicembre, nonostante i vari solleciti da parte dell’Amministrazione gaetana che si sono susseguiti dal 1° ottobre scorso, la musica sarebbe stata diversa.
Purtroppo, solo una minima parte dei fondi è arrivata a Gaeta il 31 dicembre scorso, a bilancio già approvato, e questo ritardo ha impedito al distretto di intervenire a sostegno di iniziative a favore dei senza-tetto, fenomeno che, a quanto pare, solo Formia sta fronteggiando con una certa difficoltà.
Ma chi impedisce al Comune di Formia di porre in essere azioni concrete dal momento che la normativa obbliga i comuni a fornire assistenza con propri mezzi finanziari e strutturali a persone senza fissa dimora?
Noi amministratori dobbiamo mostrare maturità, assumendoci le nostre responsabilità e cercando di risolvere le singole problematiche. Indipendentemente dal contributo che può fornire il distretto dopo aver superato l’attuale fase di shutdown, ogni comune può attivarsi per il proprio territorio attingendo alle risorse per il welfare inserite nel proprio bilancio di previsione.