Frutti di bosco ed epatite

20131119-122159.jpgI casi di epatite causata dall’ingestione di frutti di bosco surgelati contaminati dal virus continua, ed emergono ancora nuovi casi.
Nonostante il ritiro di prodotti dai freezer dei supermercati, l’allarme non è terminato; molte confezioni potrebbero essere ancora nei congelatori di molti consumatori e in tanti potrebbero aver contratto il virus senza averlo ancora scoperto, dato che i sintomi della malattia si possono manifestare anche dopo diverse settimane dal contagio.
E’ importante dire che di epatite A si guarisce e non è una malattia che cronicizza, generalmente non porta a gravi conseguenze per chi la contrae. In ogni caso per evitare di ammalarsi è necessario rispettare le comuni norme igienico-sanitarie. Nel caso dei frutti di bosco basta cuocerli, dato che il virus si inattiva oltre i 60°C.
Resta difficile controllare i prodotti serviti da bar e ristoranti contenenti frutti di bosco surgelati e consumati crudi, che sono un altro potenziale mezzo di contagio.
Ma com’è possibile che dei frutti di bosco siano contaminati dal virus dell’epatite? Il virus può trovarsi nel terreno o nelle acque di irrigazione; spesso nell’industria alimentare si presta molta attenzione alle contaminazioni batteriche o da funghi e i virus possono essere sottovalutati.
Nessun allarmismo quindi, è solo necessario essere prudenti e non consumare i frutti di bosco surgelati se non vengono prima cotti. Sono sicuri tutti i prodotti come le marmellate o i dessert in cui la frutta è stata precedentemente cotta o pastorizzata.

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