I casi di epatite causata dall’ingestione di frutti di bosco surgelati contaminati dal virus continua, ed emergono ancora nuovi casi.
Nonostante il ritiro di prodotti dai freezer dei supermercati, l’allarme non è terminato; molte confezioni potrebbero essere ancora nei congelatori di molti consumatori e in tanti potrebbero aver contratto il virus senza averlo ancora scoperto, dato che i sintomi della malattia si possono manifestare anche dopo diverse settimane dal contagio.
E’ importante dire che di epatite A si guarisce e non è una malattia che cronicizza, generalmente non porta a gravi conseguenze per chi la contrae. In ogni caso per evitare di ammalarsi è necessario rispettare le comuni norme igienico-sanitarie. Nel caso dei frutti di bosco basta cuocerli, dato che il virus si inattiva oltre i 60°C.
Resta difficile controllare i prodotti serviti da bar e ristoranti contenenti frutti di bosco surgelati e consumati crudi, che sono un altro potenziale mezzo di contagio.
Ma com’è possibile che dei frutti di bosco siano contaminati dal virus dell’epatite? Il virus può trovarsi nel terreno o nelle acque di irrigazione; spesso nell’industria alimentare si presta molta attenzione alle contaminazioni batteriche o da funghi e i virus possono essere sottovalutati.
Nessun allarmismo quindi, è solo necessario essere prudenti e non consumare i frutti di bosco surgelati se non vengono prima cotti. Sono sicuri tutti i prodotti come le marmellate o i dessert in cui la frutta è stata precedentemente cotta o pastorizzata.