Si sono fatti largo, nel cercare la via di fuga, addirittura con una finta auto blu, con tanto di sirena e lampeggiante azzurro. Erano gli autori di un temerario colpo ai danni di un’abitazione di via Aurelio Padovani, il tratto terminale della provinciale Sperlonga-Itri, prima che questa si immetta sull’Appia all’altezza del km 132,700.
E la loro fuga ha avuto tanto di rocambolesco con ben due marciapiedi “scavalcati” dalla potente Audi di colore scuro e dai vetri abbrunati così da impedire il riconoscimento di chi ne occupava l’abitacolo, mentre il guidatore operava disteso a mo’ di un pilota di formula uno così da impedire a eventuali testimoni di poterlo fissare bene in faccia.
In sostanza era successo questo: verso le 19,30, davanti l’uscio di un’abitazione in via Padovani si era fermata l’auto dei malviventi. Alla guida era rimasto un uomo che la vittima, che ha avuto la fulminea opportunità di guardarlo in faccia per un attimo, ricorda avere avuto la pelle chiara.
Rientrando a casa, l’inquilino rimasto vittima del colpo e che, per portare avanti il bilancio familiare, si era imbarcato su grosse navi come addetto alle macchine, avendo trovato il suo posto occupato dall’auto scura, aveva parcheggiato dieci metri più avanti. Dopo aver chiuso gli sportelli, l’uomo, N.R., notava subito l’autista che chiamava qualcuno al telefono e, qualche istante dopo, tre uomini, con la pelle scura, che, usciti di corsa dall’ingresso si sono infilati in macchina la quale ha preso letteralmente il “volo”, utilizzando la sirena e accendendo il lampeggiante blu.
A dir poco spericolata, poi, l’immissione sulla statale Appia, bypassando, con la doppia e recidiva salita del marciapiede l’affollato stop data anche l’ora di intenso traffico. Subito avvisati del fatto, gli agenti della Polizia Locale, in costante servizio sulle strade del paese, allertavano prontamente i Carabinieri i quali predisponevano, a sud di Itri posti di blocco per cercare di individuare l’auto che corrispondeva alla descrizione fatta dalla vittima la quale, tra l’altro, si era lanciata, quando aveva capito di chi si trattava, contro la vettura, colpendola con i pugni sul parabrezza, senza, però, che i malviventi si fermassero.
Una volta in casa, l’uomo notava che i ladri, entrati dall’ingresso principale, avevano “smurato” il supporto in muratura che conteneva la porta blindata, prima di devastare, rompendone le ante, armadi e altri mobili.
All’ingresso, poi, avevano aperto la porta che immette in un garage dove il proprietario di casa tiene parcheggiata una nuovissima, benchè storica, Alfa Brera, di proprietà di un docente, che i malviventi hanno graffiata in lungo e in largo, non avendo trovato nulla. E, mentre si cerca oggi ancora di calcolare l’esatto danno arrecato alla vittima in termini pecuniari rispetto agli oggetti rubati, sul posto giungevano i Carabinieri della stazione di Itri e aliquota del Norm e si formava un affollato capannello di persone la cui rabbia incontrollata si manifestava con la condanna delle leggi blande che non dissuadono i malintenzionati dal compiere i loro loschi piani criminosi.
Tra questa gente qualcuno ha ricordato anche la sequela dei furti con scasso perpetrati nelle ultime due settimane, tra i quali spicca quello ai danni del dirimpettaio della vittima (si tratta dell’ex comandante dei VV.UU. di Itri) al quale ignoti hanno portato via circa quattrocento litri di olio dagli zirri che lo contenevano, lasciando, alla fine i rubinetti aperti con la conseguenza che il grasso liquido, colato a terra, impregnasse l’intero locale con gli immaginabili danni che la cosa comporta.
Da qui l’ennesimo disperato appello a potenziare la presenza delle forze dell’ordine, per lo meno d’estate quando Itri, dagli abituali 10.600 abitanti invernali e primaverili, raggiunge una popolazione di oltre16.000 unità, con la presenza, tra i vacanzieri di agosto, di persone sicuramente non deputate al conferimento del Nobel per la pace.
Orazio Ruggieri