I Carabinieri della Stazione di Sezze hanno tratto in arresto in flagranza del reato di furto aggravato ed estorsione una donna di 36 anni di origini straniere, in quanto la stessa aveva sottratto con mezzi fraudolenti 65 Euro ed un telefono cellulare ad un uomo anziano, nonché per averlo minacciato di consegnarle 300 euro per la restituzione dello stesso.
In particolare, mentre passeggiava a piedi per le vie del centro cittadino, l’uomo veniva avvicinato dalla giovane che lo baciava sulla guancia e iniziava a colloquiare con lui e, dopo averne carpito la fiducia, lo convinceva ad allontanarsi a bordo della di lui autovettura per fare una passeggiata.
Raggiunta una zona isolata, si creava una situazione di intimità e, dopo essersi scambiati delle effusioni, l’uomo si accorgeva di non avere più i soldi in tasca e così ne chiedeva la restituzione alla donna. Al suo diniego, l’anziano decideva di chiamare le forze dell’ordine, ma in tale frangente si rendeva conto che anche il cellulare era stato preso dalla donna.
A tal punto, la donna ricattava l’uomo, minacciandolo che se non le avesse consegnato in cambio 300 euro. non gli avrebbe restituito il cellulare
L’uomo più volte aveva provato a convincerla a restituirgli il cellulare perché non aveva la somma di 300 euro, ma la giovane non solo non riconsegnava il telefono, ma anzi lo costringeva a ritirare i soldi al bancomat.
L’uomo esasperato provvedeva a prelevare il denaro richiesto ad uno sportello atm e poi, allertava i Carabinieri raccontando quanto gli stava succedendo.
I militari, in abiti civili, raggiungevano l’anziano sul posto dell’appuntamento dato dalla donna per lo scambio e osservavano l’arrivo di lei che avvicinatasi all’uomo si impossessava dei soldi, mantenendo con sé il cellulare.
Immediatamente i Carabinieri intervenivano per interrompere l’azione criminosa e, dopo aver sottoposto a perquisizione personale la giovane, rinvenivano occultate sulla sua persona la somma di denaro estorta all’anziano, nonché il telefono cellulare sottratto e il denaro che la donna aveva asportato tramite artifizi e raggiri.
Dopo le formalità di rito, la donna veniva tratta in arresto e, su disposizione del PM di turno presso la Procura della Repubblica di Latina, la donna veniva tradotta presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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