“In tre sulla vespa: ”beccata” la vigilessa” è la notizia riportata da “La Repubblica” che da ieri impazza su Facebook, scatenando la rabbia del popolo dei “social”, soprattutto vista la divisa che indossa la donna.
Appare chiaro che andare in tre in scooter non è consentito dal codice della strada e che, per di più, è pericoloso, ma è possibile che nella sede del prestigioso quotidiano “La Repubblica” non si sappia distinguire il colore della divisa di un ausiliario del traffico con quella di un vigile? Che costava fare una verifica? E’ possibile, inoltre, che, in un Paese come l’Italia in cui la vespa è il simbolo della rinascita del dopoguerra non la si riconosca e la si confonda con un altro scooter?
Sulla pagina Facebook de “La Repubblica” attualmente ci sono oltre 700 “mi piace” e oltre 300 commenti. Concordiamo sul fatto che le regole vanno rispettate e che chi indossa una divisa debba, sempre e comunque, dare l’esempio, e condanniamo il gesto immortalato in foto, ma di sicuro non riusciamo a darci una spiegazione su come una testata giornalistica della portata nazionale come quella diretta da Ezio Mauro si accontenti di fare giornalismo semplice e a basso costo.
Speriamo solo, a questo punto, che la coppia protagonista dello spiacevole siparietto decida di non ripetere più un simile gesto, seppur fatto con leggerezza, che potrebbe comportare conseguenze lavorative e costare caro in termini di incolumità.
foto fonte: www.repubblica.it