Gaeta, al teatro Ariston “Ditegli sempre di sì”

Dopo il grande successo riscosso da Biagio Izzo e della sua compagnia che, con lo spettacolo “Tartassati dalle tasse” ha aperto la Stagione Teatrale invernale della storica sala gaetana, si prosegue venerdì 6 dicembre con un classico. La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo e la Fondazione Teatro della Toscana, con Gianfelice Imparato e Carolina Rosi, presentano “Ditegli sempre di sì”, uno dei primi testi scritti da Eduardo, diretto da Roberto Andò.
 
VENERDI 6 DICEMBRE 2019 ore 21.00
 
Ditegli sempre di sì
di  Eduardo De Filippo
con (in ordine di apparizione)
Carolina Rosi, Paola Fulciniti, Massimo De Matteo, Edoardo Sorgente, Vincenzo D’Amato Gianfelice Imparato, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Nicola Di Pinto
Viola Forestiero, Boris De Paola, Gianni Cannavacciuolo
regia Roberto Andò scene e luci Gianni Carluccio, costumi Francesca Livia Sartori
produzione Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, Fondazione Teatro della Toscana
 
Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, oggi diretta da Carolina Rosi, propone in coproduzione con la Fondazione Teatro della Toscana, per la Stagione 2019/2020, una delle più fortunate commedie del repertorio eduardiano: Ditegli sempre di sì.
Prosegue così il progetto avviato nel 2016 dalla Elledieffe che, dopo aver incrociato i percorsi artistici di Marco Tullio Giordana e Mario Martone, si affida ora a Roberto Andò continuando così a diffondere e valorizzare l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana.
Sarà Gianfelice Imparato ad interpretare il ruolo del protagonista Michele Murri; Carolina Rosi sarà sua sorella Teresa; a dirigere la Compagnia sarà Roberto Andò, regista abituato a muoversi tra cinema e teatro, qui alla sua prima esperienza eduardiana.
 
Ditegli sempre di sì è uno dei primi testi scritti da Eduardo, un’opera vivace, colorata il cui protagonista è un pazzo metodico con la mania della perfezione; una commedia molto divertente che, pur conservando le sue note farsesche, suggerisce serie riflessioni sul labile confine tra salute e malattia mentale.
In Ditegli sempre di sì la pazzia di Michele Murri è vera, infatti è stato per un anno in manicomio e solo la fiducia di uno psichiatra ottimista gli ha permesso di ritornare alla vita normale. Michele è un pazzo tranquillo, socievole, cortese, all’apparenza l’uomo più normale del mondo, ma in verità la sua follia è più sottile perché consiste essenzialmente nel confondere i suoi desideri con la realtà che lo circonda; eccede in ragionevolezza, prende tutto alla lettera, ignora l’uso della metafora, puntualizza e spinge ogni cosa all’estremo. Tornato a casa dalla sorella Teresa si trova a fare i conti con un mondo assai diverso dagli schemi secondo i quali è stato rieducato in manicomio; tra equivoci e fraintendimenti alla fine ci si chiede: chi è il vero pazzo? E qual è la realtà vera?
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