Gaeta, al via le nuove illuminazioni sui luoghi d’arte

MARZONuove luci puntate su prestigiosi luoghi d’arte, di storia, di culto e di cultura. Sono stati completati i lavori di sistemazione e potenziamento degli impianti di illuminazione pubblica al Campanile del Duomo, alla Chiesa di San Francesco, al Castello Angioino, al Museo Diocesano.

L’intervento – spiega il Sindaco Cosmo Mitrano – si inserisce nel più ampio programma di rivalutazione, riqualificazione e tutela del patrimonio storico – artistico di Gaeta, che la nostra Amministrazione sta portando avanti con impegno, dal primo giorno di mandato, nella convinzione che da questi tesori, eredità di un glorioso passato, la città può e deve ripartire. Insieme alle bellezze paesaggistiche e ambientali, essi rappresentano la carta vincente per lo sviluppo di nuovi flussi turistici. Storia, Arte, Cultura, Ambiente strettamente uniti in una programmazione a carattere complessivo per restituire a Gaeta il rango che le compete tra le più belle e attrattive città turistiche d’Italia”.

I lavori, realizzati con fondi comunali, fanno parte del progetto di efficientamento energetico della pubblica illuminazione finalizzato alla messa a norma, riqualificazione energetica ed illuminotecnica degli impianti di illuminazione pubblica. “Riteniamo determinante ai fini di una maggiore attrattività turistica e di una migliore accoglienza dei visitatori – precisa l’Assessore alle Opere Pubbliche Cristian Leccese – la cura dell’arredo urbano e la realizzazione di atmosfere urbane più suggestive, sopratutto nei pressi dei siti storici. L’intervento portato a termine va proprio in questa direzione. Nello specifico abbiamo provveduto al rifacimento della rete, alla sostituzione di impianti e fari vetusti e in alcuni casi, come al Campanile del Duomo, abbiamo potenziato il sistema, tanto che adesso, uno dei più bei campanili d’Italia è visibile anche dalla costa formiana. Il prossimo step del progetto in questione interesserà i Bastioni, preziosa testimonianza del ruolo strategico acquisito dalla nostra città nel 1500 quando divenne avamposto del dominio spagnolo, chiave del Regno di Napoli”.

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