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Gaeta

Gaeta aspirante capitale italiana della cultura 2026

Gaeta, Città dell’arte, del mito e del mare, aspirante Capitale Italiana della Cultura 2026! Insieme ad altre 26 città e unioni di comuni, in rappresentanza di 14 regioni italiane, il Comune di Gaeta ha presentato al Ministero della Cultura la candidatura per conquistare l’ambito titolo.

Entro il 15 dicembre 2023, la commissione – composta da sette esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti e della valorizzazione territoriale e turistica – definirà la short list delle 10 città finaliste, e la procedura di valutazione si concluderà per il 29 marzo 2024, con la proclamazione della Capitale Italiana della Cultura 2026. 

«Una grandissima occasione – ha dichiarato il Sindaco Cristian Leccese – per mettere in mostra, per un intero anno, i caratteri originali e i fattori del nostro territorio che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità. La cultura è nel dna dell’intera comunità gaetana e recita un ruolo di primaria importanza, soprattutto in chiave identitaria, in ogni cittadino, che da sempre si ritrova a respirarla a pieni polmoni. Noi ci crediamo!».

L’iniziativa Capitale italiana della cultura è stata istituita nel 2014, con il decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2014, n. 106 (articolo 7, comma 3 quater), dietro proposta del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, sulla scorta della grande partecipazione delle città italiane alla selezione per la Capitale europea della cultura 2019.


Obiettivo della manifestazione è quello di promuovere progetti e attività di valorizzazione del patrimonio culturale italiano, sia materiale che immateriale, attraverso una forma di confronto e di competizione tra le diverse realtà territoriali, incentivando così la crescita del turismo e dei relativi investimenti.


La valutazione delle candidature è a cura di una Giuria che, a seguito delle “audizioni” con le città finaliste, raccomanda al Ministro della cultura il nome del Comune, della Città metropolitana o dell’Unione di Comuni ritenuto più idoneo, dandone opportuna motivazione. Su proposta del Ministro della cultura, il titolo è successivamente assegnato dal Consiglio dei Ministri con propria delibera.

Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito annualmente sulla base della disciplina relativa alla procedura di selezione definita nel 2016 dall’allora Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo d’intesa con la Conferenza unificata, e aggiornata nel 2019. 

L’ultima città ad essere insignita del titolo è stata Agrigento per il 2025, preceduta da Pesaro, che diventerà capitale della cultura nel 2024, e da Bergamo e Brescia che sono insieme la Capitale italiana della cultura attualmente in carica per il 2023. La prima ad ottenere questo riconoscimento è stata Mantova nel 2016. Poi sono seguite Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza Covid-19, mentre nel 2022 è stata Procida.

Le altre città candidate per il 2026, oltre Gaeta, sono: 

1.     Agnone (Isernia) – Molise

2.     Alba (Cuneo) – Piemonte

3.     Bernalda (Matera) – Basilicata

4.     Carpi (Modena) – Emilia-Romagna

5.     Cleto (Cosenza) – Calabria

6.     Cosenza – Calabria

7.     L’Aquila – Abruzzo

8.     Latina – Lazio

9.     Lucca – Toscana

10.  Lucera (Foggia) – Puglia

11.  Maratea (Potenza) – Basilicata

12.  Marcellinara (Catanzaro) – Calabria

13.  Massa (Massa – Carrara) – Toscana

14.  Moliterno (Potenza) – Basilicata

15.  Nuoro – Sardegna

16.  Pantelleria (Trapani) – Sicilia

17.  Potenza – Basilicata

18.  Rimini – Emilia-Romagna

19.  Senigallia (Ancona) – Marche

20.  Todi (Perugia) – Umbria

21.  Treviso – Veneto

22.  Unione dei Comuni dei Monti Dauni (Foggia) – Puglia

23.  Unione dei Comuni “Terre dell’Olio e del Sagrantino” (Perugia) – Umbria

24.  Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena) – Toscana 

25.  Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana (Arezzo) – Toscana

redazione

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