Nell’ambito dell’attività di contrasto dei reati di genere ed in particolare di quelli, sempre più frequenti, in materia di maltrattamenti, violenza ed atti persecutori condotta dal personale del Commissariato di P.S. di Gaeta, si è proceduto ad allontanare dalla casa coniugale una donna violenta.
La vittima, un uomo, V.G. di anni 55 si era rivolto alla Polizia di Stato non riuscendo più a sottrarsi alle violenze continue di cui era oggetto da parte della moglie, Z.I. di anni 45.
L’uomo aveva contratto matrimonio con la donna circa 7 anni fa e subito dopo la loro unione la moglie aveva evidenziato, in più occasioni, atteggiamenti aggressivi e violenti che nel tempo si erano acutizzati fino ad arrivare a vere e proprie minacce di morte con colpi di ogni tipo sferrati anche con gli oggetti di casa trovati a portata di mano, cagionando al marito numerose lesioni fisiche.
In varie circostanze la vittima, per poter rientrare in casa, era stata costretta a richiedere in suo aiuto anche l’intervento del personale della Squadra Volante, allo scopo di frenare la furia della moglie, temendo per la sua incolumità.
Proprio durante tali interventi, il personale di questo ufficio aveva avuto modo di constatare che l’abitazione dove vivevano i due era completamente a soqquadro e con il mobilio quasi totalmente danneggiato rilevando tutto il carattere violento della donna.
Per sottrarsi alla violenza, agli insulti, alle minacce ed alle “botte” frequenti V.G. si era visto costretto a rifugiarsi a casa dei suoi genitori non riuscendo più a vivere sereno sotto lo stesso tetto con la moglie.
Dalle svariate denunce presentate dall’uomo, successivamente ai fatti accaduti, si attivava un’ articolata attività investigativa per ricostruire ed approfondire la vicenda della coppia arrivando così a riassumere, anche con il supporto di alcune testimonianze di persone trovatesi presenti, i fatti.
A seguito di tale attività il G.I.P. presso il Tribunale di Cassino emetteva la misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare per la moglie violenta ordinandole di non fare rientro e non accedere mai nell’abitazione. Tale misura rientra nella vigente normativa a tutela delle persone vittime di maltrattamenti, violenza sessuale ed atti persecutori.