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Gaeta, centenario prima Guerra Mondiale: mostre presso Mazzini e caserma Cosenz

Cento anni fa, il 7 marzo 1915, in Gaeta, l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Antonio Salandra, in occasione della duplice cerimonia inaugurale dei lavori di un acquedotto e di un molo militare, durante un discorso annuncia, per la prima volta, la possibile entrata in guerra della nazione. Parte delle parole pronunciate dal Salandra, verranno diffuse dall’agenzia Stefani e lasceranno un segno indelebile nella storia del Novecento del centro tirrenico: il “primo squillo di guerra dell’Italia lanciato da Gaeta”. Dopo l’entrata in guerra, molti giovanissimi cittadini saranno catapultati al fronte e addirittura il 17 febbraio 1917 una brigata di fanteria verrà costituita con il nome “Gaeta”. Dai depositi del 15° e 16° Fanteria, vengono scelti elementi delle brigate “Ancona”, “Campania”, “Macerata”, “Marche”, “Perugia” e “Volturno”, al fine di formare la “Gaeta”.

In funzione di questi avvenimenti e della centralità militare del porto di Gaeta, molte volte utilizzato per concentramenti navali nel corso di tutto il Novecento, il Comune di Gaeta, la Scuola Nautica della Guardia di Finanza, l’Istituto del Nastro Azzurro, l’Istituto delle Guardie d’Onore del Pantheon, l’associazione Vestigia Belli, I Tesori dell’Arte e una serie di collezionisti privati, hanno realizzato l’esposizione: Immagini, documenti, ricordi della prima guerra mondiale. La mostra gode del patrocinio della Provincia di Latina e l’Alto patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’iniziativa rientra, infatti, nel programma ufficiale per le Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale.

L’esposizione è dislocata in due sezioni: presso la caserma “Mazzini della Guardia di Finanza (nello storico castello aragonese) e nella ex caserma “Cosenz” (struttura in via di ultimazione quale palazzo comunale della cultura). Nelle sale sono esposte molteplici collezioni del periodo. Una serie di reperti provengono dal Museo Storico della Guardia di Finanza, ente che sparò il primo colpo di fucile italiano nella grande guerra (23 maggio 1915 – Corno di Riosazzo UD). Interessanti i materiali provenienti dalla Scuola Nautica della Guardia di Finanza, come ad esempio le suppellettili della nave austroungarica “Zara” del 1910; essendo un’unità dello stato, ospitò più volte l’imperatore d’Austria per le crociere in Adriatico. La storica nave, preda bellica al termine del conflitto, viene assegnata al naviglio della Guardia di Finanza. Ribattezzata “Turba” mantiene gli arredi austriaci fino alla demolizione: tra gli arredi una parte del mobilio del quadrato ufficiali e una serie di argenterie imperiali, oggi in mostra.

Per dare un inquadramento generale della storia dell’intero conflitto mondiale, l’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon ha realizzato una serie di pannelli con le illustrazioni di Achille Beltrame. Per aumentare l’interesse della mostra, sono presenti una serie di modellini di automezzi, armi, trincee, aerei che permettono di comprendere meglio le situazioni del conflitto. Da segnalare una serie di collezioni filateliche, oltre alla mostra “Azzurro che Valore” legata ai medagliati olimpici di quei tristi anni. Notevole valore documentaristico sono i cimeli originali dei vari schieramenti in guerra: sia uniformi che armi, sia documenti che oggetti di vita quotidiana.

Completano l’esposizione una serie di rari giornali di trincea, un genere di pubblicazione periodica, nato negli anni della prima guerra mondialee destinato alle forze armate; a questi giornali collaborano poeti del calibro di Giuseppe Ungaretti e pittori come Giorgio De Chirico e Mario Sironi. Tra i giornali spicca il “Gazzettino di Wonbaraccopoli” stampato in un campo di prigionia, in particolare nel campo di concentramento di Dunaszerdahely in Slovacchia. Altri materiali documentaristici interessanti sono i volantini propagandistici: una straordinaria produzione di materiali a stampa in varie lingue volti ad indebolire il morale del nemico. Tra questi non potevano mancare il volantini lanciati su Vienna da Gabriele D’Annunzio il 9 agosto del 1918. Tra i materiali più rari rientrano alcune esempi di schizzi di schieramento di unità realizzati dai comandanti per comunicare al livello superiore il loro schieramento mediante schizzo planimetrico. Completa l’esposizione un modello semplificato di trincea dove viene riprodotto a grandezza naturale la situazione inserendo nella scena armi e oggetti originali. La mostra resterà aperta fino al 4 ottobre 2015.

  

redazione

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