La questione della transizione ecologica ed energetica ci riguarda tutti sia a livello globale che a livello locale.
Il dibattito che anima in questi giorni i grandi della Terra da una parte, e dall’altra le importanti ripercussioni che i cambiamenti climatici mostrano ormai ciclicamente anche nel nostro territorio, ci obbligano sempre di più ad un cambio radicale di comportamenti e ad una maggiore riflessione sull’importanza che ha una politica di minore impatto sull’ambiente dell’inquinamento e del consumo di energia, ed una maggiore attenzione ai temi della sostenibilità rispetto a tutte le azioni che noi cittadini in primis esercitiamo.
Sappiamo certamente che oggi sono sempre più estremi e imprevedibili i fenomeni atmosferici, nell’agenda europea il tema è al primo posto da anni e lo dimostra l’approvazione nel 2015 della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti climatici, ma a maggior ragione proprio questo ci impone una agenda amministrativa che sia più attenta e sensibile al tema dell’impatto ambientale delle scelte che fa, e che metta al primo posto il controllo e la manutenzione di tutti gli ambiti della vita della città, in favore della sicurezza e della maggiore vivibilità dei cittadini. E della costruzione del futuro, anche qui e anche ora per i cittadini di domani. Non è facile per tutti i Comuni, soprattutto oggi con i tagli lineari a bilancio per la spesa corrente con cui tipicamente si fa manutenzione. Ma dipende anche da come si utilizzano le poche ma reali risorse a disposizione. Pensiamo a ciò che non è stato utilizzato per il dissesto idrogeologico al Pontone, ai fondi previsti dal decreto Crescita e appostati su opere non necessarie, ai tanti fondi derivanti dalle multe stradali utilizzabili per la manutenzione delle strade e non effettuata, alle opere appaltate per nuovi lavori come il caso di Corso Italia in cui la qualità del progetto, dei materiali e degli esecutori diventa dirimente per la tenuta di quell’opera rispetto i prossimi eventi meteoclimatici violenti.
Le immagini che tutti noi abbiamo vissuto con grande sofferenza della alluvione di Itri sono esempio di quello che è oggi più importante nella politica locale: scelte di priorità per salvaguardare il territorio e proteggere la vita dei Cittadini. Anche a Gaeta le piogge dei giorni scorsi hanno creato non pochi disagi: forti allagamenti in varie parti della città dove insistono attività, abitazioni e anche scuole con enormi disagi per la popolazione; oppure la paura per nuove esondazioni nella zona del Pontone, sono solo due esempi di una città fragile, che spente le luci della “festa” si risveglia di nuovo con gli stessi problemi di sempre.
È necessario perciò investire e fare scelte certamente meno di “impatto visivo” ma più utili e mirate alla vivibilità della città, alla sicurezza, al rispetto dell’ambiente. Il consumo di energia ad esempio che vediamo in questi giorni anche durante la settimana stride davvero con i temi che sempre di più devono essere al centro delle azioni politiche, lo stesso vale per l’insensato taglio di alberi sani, di cementificazione sfrenata chr la città sta vivendo negli ultimi anni.
Inoltre un grande disagio che subito si è verificato a Gaeta e in tutto il territorio dopo 24 ore di piogge, seppure forti, è stata la immediata torbidità dell’acqua e non potabilita’ dichiarata da Acqualatina, che ha reso necessario l’uso delle autobotti, senza considerare i grandi disagi che hanno vissuto soprattutto in casi come questi le fasce più deboli della popolazione, impossibilitate a risolvere immediatamente questo tipo di problemi, come anziani e famiglie con bambini piccoli.
Ancora una volta a fare a pugni con le difficoltà vere dei cittadini sono le immagini di festeggiamenti “spropositati” per l’inaugurazione di una semplice Fontanella (con annesso spreco di risorsa idrica per puro divertimento). Illuminare si può, ma in modo efficiente e dopo avere agito sul risparmio energetico. L’illuminazione “artistica” che è stata installata non ci risulta sia efficiente o energeticamente autonoma, alimentata con fonti rinnovabili, ma a totale carico della rete energetica locale quindi delle tasche dei cittadini.
Ciò che Gaeta Comunità di Valore propone è una politica di attenzione e rispetto all’ambiente e ai cittadini, in cui tutto si può fare dai piccoli fino ai più grandi eventi ma con razionale e misurato uso di risorse di un luogo che sia prima di tutto vivibile e sicuro per tutti ed anche “illuminato” e vivo, ma con il fondamentale rispetto per i cittadini e per coloro a cui dobbiamo lasciare questa terra, e l’accurata manutenzione del territorio sempre più fragile.
Gaeta è una città straordinaria, e deve ritornare ad essere più vicina e più giusta bei confronti di tutti i cittadini, una città per tutti e non solo per qualcuno, e sempre più “di passaggio”.
comunicato stampa
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