Scinicariello, nell’illustrare le linee generali alla base della sua candidatura, ha dichiarato:
“La mia candidatura vuole dare voce ed essere riferimento di una parte di elettorato cittadino di centrosinistra, messo da parte nella vita politica della città.
Sono stato segretario del Partito Democratico, l’ultimo di cui si è avuta traccia, la mia collocazione politica è chiara. Da troppi anni, quelli coincidenti con questa amministrazione attuale, il centro sinistra è scomparso, non solo nei simboli, ma soprattutto nei valori. Ha smesso di parlare e affrontare i temi del lavoro e del welfare, non occupandosi delle fasce più deboli come giovani disoccupati, anziani, minori, famiglie a basso reddito e di chi vive una situazione di disagio.
Chi doveva occuparsi, più di altri soggetti politici, di ciò doveva essere il PD, che però ha scelto di tacere e sostenere silenziosamente l’amministrazione attuale di centro destra.
Tornare a parlare di lavoro e sociale non è così banale. È stata individuata la mia candidatura perché, a prescindere dalle scatole vuote dei simboli (perché spesso così trattati), posso rappresentare quei valori, ma soprattutto perché capace di parlare in maniera laica anche a realtà di natura diversa che non nascono dalla sinistra.
Penso che sia necessario tornare a dialogare, proporre temi amministrativi da anteporre ai personalismi. Sono stato proposto dai giovani democratici all’interno di un tavolo civico e di centrosinistra con il tentativo di dialogare con soggetti politici di quest’area. Tutto si è arenato di fronte ad altre candidature personalistiche. Di fronte alla mia proposta, infatti, di fare delle primarie, il tavolo si è disgregato. Ho provato fino alla fine di trovare una sintesi, ma a quanto pare i personalismi hanno avuto la meglio. Da qui ho ritenuto fosse utile e necessario proseguire.
I principi su cui mi baso sono PRAGMATISMO, RESPONSABILITA’ E CONCRETEZZA. Una candidatura a sindaco non può essere presa in maniera leggera. Si amministra solo per il bene della città, facendo una proposta con il buon senso, da buon padre di famiglia. E un buon padre di famiglia anzitutto non fa mancare il necessario, poi pensa al futile.
Vogliamo che parta “UNA NUOVA STAGIONE”. Il nome non è scelto a caso: un po’ perché c’è un chiaro richiamo al concetto “vitale” di destagionalizzazione, ma soprattutto c’è un nuovo approccio, perché si torna a parlare di lavoro. Per creare lavoro c’è bisogno di valorizzare ciò che il territorio ci offre: patrimonio artistico, culturale e paesaggistico, oltre che portualità”.
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