La manifestazione, giunta alla sua ventitreesima edizione, vede radunarsi, come ogni anno, gli intellettuali del Sud Italia per discutere e commemorare i tragici fatti dell’assedio che avvenne tra Gaeta e il suo circondario tra il 1860 e 1861, che decretarono la fine del Regno delle Due Sicilie, e al contempo, il conseguente ampliamento dello Stato Piemontese, rappresentando, quindi, il punto di partenza per l’Unità nazionale, che si raggiunse dopo una serie di sanguinosi avvenimenti susseguitisi lungo tutta la penisola. Gaeta si eleva quindi a simbolo dell’Unità Nazionale ma al tempo stesso assume le vesti di testimone del vano sforzo realizzato da Francesco II di Borbone e dalla moglie Maria Sofia di Baviera, nel difendere un piccolo lembo di terra che rappresentò, per qualche mese, simbolo ideale e fisico di un regno ormai al suo epilogo.
La manifestazione si presenta come la combinazione di un convegno di studi e di eventi commemorativi organizzati attraverso una serie di presentazioni di libri, concerti, cortei storici, evocazioni in costume, finalizzati a far rivivere l’atmosfera del regno borbonico, sia durante l’ultimo assedio che la vide protagonista, sia durante il Regno delle Due Sicilie, di cui Gaeta rappresentava una delle sedi più prestigiose.
L’iniziativa di “Donna del Sud” si prefigge, inoltre, di percorrere un excursus sull’educazione della donna a Napoli in epoca borbonica tra testimonianze di figure reali e popolari.
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