Non usa mezzi termini l’Assessore all’Urbanistica, Polizia Locale e Mobilità Pasquale De Simone nel rispondere alle dichiarazioni della suddetta Associazione in merito al Piano del Traffico Urbano, presentato, lo scorso marzo, in un’affollata sala consiliare dal Prof. Mauro D’Apuzzo redattore del Piano, Associato di Costruzione di Strade, Ferrovie ed Aeroporti Dipartimento di Ingegneria Civile e Meccanica, DICEM Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
“Le soluzioni progettuali – spiega De Simone – emerse in sede di presentazione pubblica, erano mere ipotesi che dovranno superare il vaglio del Consiglio Comunale. Un dato importante da sottolineare, artatamente e immotivatamente trascurato dall’Agorà, è che stiamo parlando di uno studio preliminare il quale dovrà essere ulteriormente dettagliato attraverso i Piani particolareggiati come previsto dalla normativa vigente”.
Occorre ricordare, infatti, che il PUT, in funzione del grado di affinamento delle proposte di intervento e dei livelli approvati, viene suddiviso in tre livelli di progettazione, rappresentativi anche del suo specifico iter di approvazione da parte degli organi istituzionali competenti.
Il primo livello di progettazione è il Piano generale del traffico urbano (PGTU), inteso come progetto preliminare relativo all’intero centro abitato. Esso deve indicare la politica intermodale adottata, la qualificazione funzionale dei singoli elementi della viabilità principale e degli eventuali elementi della viabilità locale destinata esclusivamente ai pedoni, il dimensionamento preliminare degli interventi previsti ed il loro programma generale di esecuzione (priorità di interventi). Con riferimento alla domanda di mobilità, il piano deve proporre progetti di miglioramento e/o riorganizzazione delle quattro componenti fondamentali del traffico (circolazione pedoni, movimento dei veicoli collettivi, movimento dei veicoli privati, organizzazione della sosta) accompagnati da analisi di tipo ingegneristico.
Il secondo livello di progettazione è quello dei Piani particolareggiati del traffico urbano, intesi quali progetti di massima per l’attuazione del PGTU; essi riguardano ambiti territoriali più ristretti di quelli dell’intero centro abitato (circoscrizioni, settori urbani, quartieri, etc.) od ambiti modali specifici quali ad esempio l’organizzazione delle sosta ed il Piano Urbano Parcheggi, l’organizzazione e la progettazione di dettaglio della mobilità sostenibile e cosi via ma sempre dentro il perimetro degli interventi e delle disponibilità proprie dell’Amministrazione Comunale.
Il terzo livello di progettazione è quello dei Piani esecutivi del traffico urbano, intesi come progetti esecutivi dei Piani particolareggiati del traffico urbano. La progettazione esecutiva può riguardare l’intero complesso degli interventi previsti da un singolo piano particolareggiato, ovvero singoli lotti funzionali all’interno di potranno seguire le successive fasi di affinamento e particolarizzazione delle politiche di mobilità a livello esso. Detti piani esecutivi definiscono completamente gli interventi proposti nei rispettivi piani particolareggiati.
Il PUT presentato è inerente al primo livello di progettazione. Si sono pertanto poste le basi per lo sviluppo di un Piano generale del traffico urbano (PGTU).
“Un’ipotesi da analizzare attentamente – conclude l’Assessore – sarà quella della pedonalizzazione del Centro Storico S. Erasmo, con la previsione di un parcheggio a raso nell’area attualmente occupata dal Circolo Tennis (si ricorda che procede spedito l’iter amministrativo per la realizzazione di una Cittadella del Tennis con impianti di avanguardia presso la zona Il Colle), e di un altro importante parcheggio presso l’area degli Spaltoni, vera valvola di sfogo per il problema parcheggi di Gaeta medievale e, più in generale, di tutta città”.
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