Gaeta%3A+dolore+e+sofferenza+nell%E2%80%99Ebraismo+e+nel+Cristianesimo%2C+il+tema+del+dialogo+tra+Mons.+Vari+e+Dott.+Finzi
gazzettinodelgolfoit
/gaeta-dolore-e-sofferenza-nellebraismo-e-nel-cristianesimo-il-tema-del-dialogo-tra-mons-vari-e-dott-finzi/amp/
Categories: EventiGaeta

Gaeta: dolore e sofferenza nell’Ebraismo e nel Cristianesimo, il tema del dialogo tra Mons. Vari e Dott. Finzi

Sarà il tema del dolore e della sofferenza nell’Ebraismo e nel Cristianesimo il filo d’oro del Dialogo tra l’Arcivescovo Mons. Vari e il dott. Finzi, della comunità ebraica di Roma, venerdì 16 marzo alle ore 19 presso la Parrocchia di santo Stefano di Gaeta, all’interno del percorso di conoscenza dell’Ebraismo organizzato dal Servizio culturale ‘Incontriamoci’ riunitosi intorno alla figura di don Stefano Castaldi, per risalire, in qualche modo, al sentire di Gesù riconducibile anche alla sua ebraicità. I termini dolore e sofferenza, come spiega il dott. Finzi, spesso vengono utilizzati come sinonimi: in realtà essi riguardano due campi o dimensioni dell’uomo che meritano ulteriori approfondimenti, attraverso una lettura attenta dei testi ebraici e cristiani. Uno dei problemi più delicati e spinosi nell’Ebraismo è proprio trovare il senso della sofferenza e del dolore nell’ambito del creato e cercare di comprendere come Dio onnipotente e misericordioso possa permettere questa condizione: il tema è stato affrontato ampiamente nel libro di Giobbe, nell’Ecclesiaste, nei Salmi e nel Talmud. Le spiegazioni offerte sono varie: si va dal sillogismo: “Dio è bene assoluto pertanto il male non esiste” fino  all’affermazione che dietro ogni dolore c’è un peccato commesso, individuale o collettivo; si tratta della teoria della sofferenza come retribuzione. Dire che ‘il male non esiste’ si scontra con l’esperienza di dolore che ciascuno vive e senza dubbio la sofferenza sia fisica che psichica mette a dura prova la fiducia dell’uomo, ebreo o cristiano, verso il suo Dio. Il Dialogo tra don Luigi Vari e Massimo Finzi esplorerà, pertanto, a partire dal dramma di Giobbe, da quel suo grido: “Maledetto il giorno in cui sono nato”, i confini del limite umano segnato dalla realtà del dolore e della sofferenza, chiamando in causa il dolore dell’innocente, l’assoluta trascendenza dell’unico Dio creatore e misericordioso e la gratuità della fede. Vi aspettiamo!

redazione

Recent Posts

Amazon Prime ti fa un regalo prima del Black Friday: potrai usarlo gratis

Amazon Prime premia i clienti con un regalo imperdibile: il Black Friday riserva sorprese inaspettate…

22 minuti ago

Il Patriarca 2 arriva su Canale 5: su cosa si incentrerà la trama

Dopo il successo della prima stagione, stanno per arrivare le nuove puntate della fiction Il…

2 ore ago

Il cenone della Vigilia di Natale ti costa solo 20 euro, menù da leccarsi i baffi

Un cenone della Vigilia di Natale da leccarsi i baffi senza spendere una fortuna: bastano…

4 ore ago

Farine, le 4 peggiori per eccesso di glifosato: il test è una sentenza su marche famose

Sono queste le 4 peggiori farine secondo un recente studio: contengono elevati tassi di glifosato.…

4 ore ago

Assegno di Inclusione, un dato va comunicato entro 3 mesi: pena la decadenza

Il dato che devi comunicare entro 3 mesi se non vuoi rischiare di perdere l'Assegno…

6 ore ago

Che fine ha fatto Alessandra Martines: anni, cosa fa oggi e com’è diventata

Grande ballerina e poi attrice cult: dopo anni di straordinario successo pop, Alessandra Martines sembra…

7 ore ago