Un’attesa lunga vent’anni. Questa mattina, alla presenza del Sindaco di Gaeta, Cristian Leccese, e del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Pino Musolino, hanno preso il via i lavori di demolizione dell’edificio denominato “Ex Arbatax”, presente all’interno del Porto di Gaeta.
Si tratta di un manufatto storico, che si estende su una superficie di 2200 metri quadrati lungo via Lungomare Caboto, nel quartiere Piaja. Di proprietà demaniale, è stato a lungo utilizzato come magazzino di carico e scarico del prodotto grezzo e lavorato da parte di una società proprietaria di una cartiera ad Arbatax, in provincia di Nuoro. Una volta dismesso lo stabilimento sul territorio sardo, si interruppero anche i collegamenti con il porto commerciale di Gaeta, nel quale l’impresa vantava una concessione demaniale per le operazioni di movimentazione dei propri prodotti.
Successivamente, la stessa attività imprenditoriale è stata svolta, per un breve periodo di tempo, dalla società “Orfruit”.
Grazie all’istituto dell’“abbattimento e ricostruzione”, le sue volumetrie, circa 14 mila metri cubi, saranno recuperate, potendo così usufruire di un piazzale finale di circa 5.000 mq con destinazione ad area portuale e commerciale. Si tratta di un importante intervento su di un tratto strategico di waterfront che si trova all’ingresso, lato sud, della città di Gaeta, e che consentirà un’ulteriore riqualificazione urbana e ambientale del territorio.
«L’operazione di oggi – ha sottolineato il Presidente Musolino – rappresenta un atto simbolico, ma manifesta il senso del cambiamento che stiamo compiendo nel nostro scalo e nel territorio di Gaeta. Negli ultimi giorni, il porto sta lavorando a pieno regime, con cinque navi ormeggiate in attività di carico-scarico e tante energie in campo. Vogliamo impostare un lavoro per il futuro, e lo facciamo attraverso un elemento di distruzione che si trasforma in una sorta di caos creativo. La prossima destinazione d’uso dell’area sarà compatibile con la crescita delle attività portuali ma senza dimenticare quelle compatibili con la vicinanza al centro abitato: i due interessi devono trovare un punto di incontro. Ci sono ancora varie ipotesi e richieste sul tavolo, il lavoro è in itinere, e valuteremo le più produttive in termini di investimenti, sviluppo e produzione di posti di lavoro».
«Sono particolarmente contento di essere qui oggi – ha commentato il Sindaco Leccese -, per questa epocale demolizione di un manufatto che rappresenta il passato e, di conseguenza, ci proietta nel futuro. Si tratta di un’opportunità di crescita, sviluppo e competitività, un’apertura verso nuovi orizzonti e verso l’area portuale della nostra Città, che fa parte ormai da diversi anni di uno dei network più importanti del sistema del Mediterraneo. L’area avrà operatività portuale e commerciale, e abbiamo espresso indicazioni per scegliere la prossima destinazione come la più compatibile rispetto ad attività urbane, lasciando naturalmente invariato tutto quello che serve per il potenziamento dello sviluppo del porto, che ha bisogno di disponibilità di aree, infrastrutture, mezzi e operatività».
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