Ieri, mercoledì 16 agosto, l’Arena Virgilio di Gaeta ha registrato – coerentemente alle aspettative – uno straordinario sold-out grazie alla partecipazione di una delle più grandi interpreti dello scenario musicale italiano: una serata estiva resa magica dal personalissimo e toccante stile interpretativo di Fiorella Mannoia, tra una singolare eleganza e un inconfondibile timbro di considerevole spessore comunicativo.
Sessant’anni e poco più magnificamente portati, il fisico di una ventenne, quei capelli rossi e ricci che sin da sempre hanno contraddistinto l’artista romana, una grazia, una sensualità e una classe invidiabili: questa è ancora oggi Fiorella Mannoia, probabilmente nel momento più glorioso e florido della sua già sempre brillante carriera. Un’artista che ha accumulato e sperimentato territori sonori totalmente diversi tra loro, uscendone ogni volta vincente.
L’artista ha aperto il live con il brano I miei passi, tratto dal suo ultimo album “Combattente”, scritto da Fabrizio Moro e Roberto Cardelli. Di qui prende piede la prima ondata di emozioni regalate al pubblico, dalle quali si esce, inevitabilmente, sentimentalmente arricchiti ed emotivamente sublimati.
Il coinvolgimento della platea continua sulle note de I treni a vapore di Ivano Fossati, Caffè nero bollente e Combattente, tra calorosissimi e ripetuti applausi nel corso delle varie performance.
Svariati i momenti toccanti e riflessivi del live, come quello in cui Fiorella rivolge un pensiero a tutte le mamme che vivono l’allontanamento dei figli. Tale sensibilità emerge, a tutta evidenza, nel brano In viaggio, commovente lettera scritta dall’artista e rivolta idealmente a una sua ipotetica figlia. Emozionante la presentazione del brano da parte della cantautrice, in cui la stessa evidenzia come tutte le donne siano madri a prescindere dall’aver dato alla luce un figlio.
Ulteriore dose di emozioni è donata al pubblico sulle note di Nessuna conseguenza, brano che affronta il tema della violenza psicologica sulle donne nonché della capacità di uscirne e di rinascere.
Un’artista poliedrica: una grandissima interprete, che – come asserito dalla stessa Fiorella – non ha mai “tradito” gli autori della sue canzoni; una cantautrice di grande profondità espressiva avendo scritto e regalato al pubblico, tra gli altri, il brano Perfetti sconosciuti, per l’omonima e pluripremiata pellicola di Paolo Genovese; e, altresì, un’attrice, avendo preso parte all’ultimo film di Michele Placido 7 minuti.
Non sono mancati gli splendidi rifacimenti di brani come Felicità di Lucio Dalla, La cura di Franco Battiato, Sally di Vasco Rossi, La musica che gira intorno di Ivano Fossati e i suoi indimenticabili classici: Le notti di maggio, Come si cambia, Oh che sarà, Quello che le donne non dicono, Io non ho paura e il suo ultimo successo sanremese Che sia benedetta.
Grande spontaneità e gioia in platea sulle note dello splendido successo finale Il cielo d’Irlanda, durante il quale buona parte del pubblico si è radunata sotto il palco tributando ulteriormente l’artista con affettuosi applausi, sorrisi e foto. Frizzante la presenza scenica con cui Fiorella ha salutato i suoi fan, improvvisando – sul brano – un’energica e leggiadra coreografia.
Lo scenario artistico realizzato deve il suo successo altresì alla band di ineccepibili professionisti, quali Davide Aru alla chitarra, Luca Visigalli al basso, Carlo Di Francesco alle percussioni, Diego Corradin alla batteria e Bruno Zucchetti al pianoforte e alle tastiere, che con i meravigliosi nuovi arrangiamenti, spesso in chiave rock, hanno dato vita a un sound morbido e lineare, acusticamente inappuntabile.
Uno spettacolo, a ben vedere, che è stato molto più di un concerto: una vera esperienza emozionale collettiva, dove singolari interpretazioni dall’elevato profilo comunicativo – unitamente a una voce unica e a uno straordinario carisma – hanno deliziato e rapito il pubblico in una toccante atmosfera che trasversalmente ha abbracciato diverse generazioni.
Di B. Tiziana
Foto Letizia Vella, Video Marco Casciaro
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