L’emigrazione costituisce sicuramente uno degli avvenimenti di cui è caratterizzata la storia dell’uomo. Nella preistoria l’uomo si spostava in cerca di cibo e di un posto migliore per vivere e, a pensarci bene, i bisogni non sono granché cambiati. Oggi le persone cercano lavoro e stabilità economica, anche se non bisogna sottovalutare tutti coloro che migrano per sfuggire alle guerre.
Ieri i nostri nonni lasciavano l’Italia con valigie di cartone. Laceri e sbeffeggiati, approdavano i più a Ellis Island (New York) o in Argentina. La fame spingeva gli emigranti soprattutto verso le Americhe. L’aumento di popolazione in alcuni paesi del mondo, specialmente se ricchi di risorse naturali, si deve a questo fenomeno. Tra il 1870 e il 1970 circa 27 milioni d’italiani lasciarono il paese per andare all’estero. Basti pensare che ai primi del ‘900 quasi la metà della popolazione di Buenos Aires era composta da italiani. I nostri emigrati costituivano poi una parte non trascurabile della forza lavoro anche in Europa, specialmente in Germania, Svizzera e Francia.
Oggi i nostri giovani laureati, cervelli in fuga in cerca di un lavoro più dignitoso e di un futuro meno precario, si avviano anch’essi per le strade del mondo.
Negli ultimi decenni ai classici emigranti si sono aggiunte uomini e donne in marcia, in fuga da guerre e carestie, che chiedono asilo politico e protezione. Essi bussano alle porte di un’Europa incapace di accoglierli, che non si accorge dell’ineluttabilità del fenomeno e che non sa i valorizzare la nuova linfa lavorativa insita nei giovani migranti.
Per ricordare la vastità del fenomeno migratorio che ha interessato la nostra città soprattutto nel primo decennio del novecento ( ma anche dopo la seconda guerra mondiale) e rendere merito al sacrificio di chi, pur se lontano da Gaeta, ha contribuito attraverso le rimesse economiche alla sua crescita, l’associazione “Obiettivo Gaeta” ha organizzato per venerdì 23 settembre, alle ore 20,00, la seconda edizione della “Giornata dell’emigrante”. L’evento si terrà presso la chiesa di S. Giacomo Apostolo in via dell’Indipendenza, gentilmente messa a disposizione dalla parrocchia.
Durante il corso della serata si alterneranno testimonianze e filmati che non mancheranno di suscitare spunti di riflessione sulla portata del fenomeno migratorio di ieri e di oggi.
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