Destinatari della lettera, inoltrata nei giorni scorsi, sono il Presidente della Giunta Regionale del Lazio On.le Nicola Zingaretti, il Dipartimento Istituzionale e Territorio – Direzione Regionale Ambiente – Direzione Regionale Protezione Civile,e per conoscenza il Prefetto di Latina dr. Antonio D’Acunto e l’Autorità dei Bacini Regionali del Lazio.
A causa degli eventi calamitosi dello scorso 31 ottobre e 1° novembre 2012 -spiega il Sindaco Mitrano nella nota- il torrente “Pontone”, o “Rio d’Itri”, che attraversa i territori dei Comuni di Gaeta, Formia ed Itri, ha perso ogni sua funzione idraulica e strutturale, essendo stati distrutti interi tratti di argini e compromesse alcune infrastrutture. Nel tragico evento perse la vita anche una persona anziana e molte abitazioni ed infrastrutture sono state compromesse.
Chiara e netta l’individuazione della competenza della Regione Lazio circa il corso d’acqua in oggetto e, di conseguenza, alla realizzazione degli interventi necessari per la sistemazione del torrente, in vista della prossima stagione autunnale”.
Come si evince dalla copiosissima corrispondenza intercorsa tra il Comune di Gaeta ed i vari Enti coinvolti, la competenza del corso d’acqua in oggetto è in capo alla Regione Lazio, alla quale più volte sono stati sollecitati gli interventi per la sistemazione del corso d’acqua in vista della prossima stagione autunnale”.
Competenza regionale avvalorata, come il Primo Cittadino tiene a sottolineare, proprio da una nota (prot. n. 5811/2012) del Consorzio di Bonifica del Sud-Pontino in cui si afferma che “Il corso d’acqua, oggetto degli eventi calamitosi del 31 ottobre-1 novembre dell’anno 2012, è un corso d’acqua naturale appartenente al demanio idrico della Regione Lazio, mai consegnato al Consorzio per la gestione e manutenzione”. E da nota dell’Amministrazione Provinciale di Latina (prot. n. 77668/2012) che chiarisce la competenza regionale al riguardo, e prevede l’attribuzione ai Consorzi di Bonifica della manutenzione dei corsi d’acqua e delle relative opere di miglioramento, previo affidamento della loro gestione.
Ferma anche la denuncia, espressa dal Primo Cittadino, dell’inattività della Regione rispetto alla grave problematica trattata.
Ad oggi, e nonostante le cronache recenti testimonino la pericolosità di tali situazioni di precarietà strutturale, nulla è stato pianificato dai competenti Uffici, e nessun intervento sembra essere all’ordine del giorno per scongiurare l’ennesima tragedia.
Di qui il forte e reiterato sollecito ad intervenire con la massima urgenza al fine di evitare danni alla pubblica incolumità. Nell’ottica di una collaborazione istituzionale la scrivente Amministrazione è a disposizione per ogni forma di collaborazione e ripropone, inoltre, la costituzione di un tavolo interistituzionale permanente per garantire il monitoraggio e la messa in sicurezza del corso d’acqua.
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