Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Comitato degli Inquilini per il Diritto alla Casa di Gaeta.
Il Comitato degli Inquilini per il Diritto alla Casa di Gaeta lanciò dalla sua nascita e in completa solitudine un appello per istituire un Canone d’affitto Concordato al fine di abbassare i costi insostenibili degli appartamenti e incrementarne la disponibilità. L’iniziativa avrebbe avuto senso solo in sinergia con politiche abitative decise che comprendessero altri provvedimenti quali il rilancio dell’edilizia popolare, una seria campagna contro l’evasione, forme di contributi per le fasce a basso reddito e la possibilità di requisizioni per le seconde case sfitte da diversi anni. Ciò per porre rimedio ad una tra le maggiori piaghe sociali che impone a molti cittadini e giovani famiglie di abbandonare la nostra città mentre migliaia di appartamenti rimangono vuoti o vengono affittati due mesi ai turisti e spesso in nero. Dopo lunghe attese e silenzi l’Assessore De Simone mostrò di avere accolto l’idea annunciando il provvedimento. Sarà stato un caso ma nel frattempo continuava ad aumentare la difficoltà dei proprietari ad affittare le proprie abitazioni nei mesi estivi a causa della crisi turistica che attanaglia Gaeta, sospinta proprio dagli eccessivi costi. Sarà stato un caso anche che nel 2014 la riforma della “Cedolare secca” abbattesse il carico fiscale dal 19% al 10% proprio per chi aderiva alle tariffe agevolate stabilite dalle amministrazioni. Preoccupati, come dichiarammo, che l’operazione venisse portata avanti solo a vantaggio dei proprietari, proponemmo pubblicamente di partecipare al tavolo per redigere il canone. Sarà stato l’ennesimo caso, pensammo, ma non fummo mai convocati né ricevemmo alcuna risposta. Leggendo ora le condizioni previste dal Canone approvato dalla Giunta Mitrano capiamo molte cose. L’unico mistero che rimane é come abbiano potuto i rappresentanti delle tre sigle che avrebbero dovuto rappresentare gli interessi degli inquilini firmare l’accordo. La rendita immobiliare godrà della possibilità degli sgravi in vigore e di quelli annunciati a livello comunale, mentre per gli inquilini non si prevede alcuno sgravio. Due delle 5 “zone omogenee” in cui è stata suddivisa la città comprendono una vasta area centrale contenente Serapo, via Firenze, Corso Italia, via Maresca, Lungomare Caboto, via Europa, Corso Garibaldi e posseggono una tra le maggiori disponibilità di doppie case. Eppure le tariffe qui risultano esorbitanti. Per ogni zona sono previste tre sottofasce tariffarie determinabili in base ad una serie di parametri. All’interno di ogni sottofascia non è difficile prevedere che i proprietari imporranno le cifre maggiori. La differenza tra la fascia media e la più alta è quasi impercettibile. Basta che l’appartamento risponda a 3 tre dei 16 requisiti minimi previsti quali ascensore, riscaldamento autonomo, balcone o allaccio alla rete del gas e si passa alla fascia media, mentre ne bastano solo sette per accedere alla più alta. Anche la metratura di balconi, posti auto, cantine, spazi verdi condominiali e altro impone ulteriori costi. Se la casa è ammobiliata con comuni elettrodomestici si applica un rincaro del 25%. Ogni anno aggiuntivo oltre i soli 3 anni minimi previsti dall’accordo, comporta un ulteriore rincaro del 2%. Per un appartamento medio di circa 80 mq in queste zone con balcone e/o giardino e almeno un posto macchina, si può arrivare così intorno ai 1000 Euro mensili! Nella zona di Gaeta S. Erasmo si riscontrano tariffe solo leggermente più basse. Il Sindaco si è vantato del fatto che molti cittadini hanno già aderito al canone. Finge di non sapere che in una realtà come Gaeta proprietari e inquilini non hanno la stessa forza contrattuale e i primi hanno tutto l’interesse ad imporre un accordo a loro esclusivo vantaggio. In altre parole il canone della Giunta Mitrano è solo una “bufala” propagandistica che non risponde in alcun modo all’emergenza abitativa ma offre solo ulteriori vantaggi ad una rendita immobiliare che è tra i maggiori responsabili dell’atrofia e dello svuotamento della nostra città. Non crediamo che possa trattarsi solo di incompetenza. E’ noto che tra i nostri amministratori vi sono numerosi ricchi multiproprietari di appartamenti, pochi o nessun inquilino. Non crediamo più nei casi.
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