La vera protagonista, della serata di lunedì 2 marzo è stata la “risata”, quella regalataci in abbondanza, dai simpaticissimi interpreti dell’Allegra Compagnia, che ha portato in scena “La Cavalla Zoppa”, commedia in due atti ispirata alla Gaeta degli anni ’60.
Al Teatro Ariston di Gaeta, la scena si apre sull’abitazione di Giuvann Chiappitto (Erasmo Colozzo) e la sua consorte Donna Flora (Lidia Battisti), la quale bada al marito malato. Dopo una nottata in bianco, la donna accoglie Don Enzo (Andrea Colozzo) con il suo chierichetto (Matteo Colozzo) venuto a portare la benedizione al povero degente e su consiglio della comare Carmelina (Carmelina Broletto), si rivolge a Don Carluccio (Salvatore Fortunato), il medico, il quale inizierà a prendersi cura del
paziente malato.
Ogni giorno Don Carluccio si reca a trovare Giuvann e condivide con la moglie Flora un bicchiere di vino di “Mimino” Ciccariello ed un pezzo di tiella, fino a quando le rivela un segreto. Nel frattempo molti altri personaggi affollano la suddetta dimora, dando vita a siparietti esilaranti: dalla comare Maria (Rosaria Gelso) che chiede aiuto per conquistare Mariuccio (James Guaerke) riuscendovi, a Vicienz Spassatiemp (Nicola Di Vanni), classico sciupafemmine che decide finalmente di mettere la testa
a posto e sposarsi scegliendo, grazie all’intervento di Donna Flora, tra le due sorelle di Maria, Pinuccia (Rosa Bonomo) e Luisella Capatosta (Anna Maria Viola), la prima, infatti entrambe dovevano insurarsi precedendo la sorella minore per sfuggire ad una maledizione.
In contemporanea, Carmelina è preoccupata perché durante la notte inizia a sentire la Cavalla Zoppa, la quale secondo le dicerie di allora era segno di malasorte, così il marito Rocco Spaccarezza (Giuseppe Ciano), decide di intervenire, ma una volta incrociatosi con la misteriosa figura rimane ferito. Giuvann che non vede di buon occhio la premura e le cure che il Dottore riserva a lui ed alla sua signora, ottiene conferma ai suoi sospetti leggendo una lettera datagli da Rocco, così smaschera Don
Carluccio che rivela di essersi innamorato di Carmelina e la notte sotto consiglio, proprio, di Donna Flora, andava a farle visita mentre il marito si recava fuori per pescare, travestito da Cavalla Zoppa. L’uomo si pente, porge le sue scuse a tutti ed alla fine viene premiato ottenendo la manodi Luisella, la quale non avendo trovato spazio al Convento, dopo essere stata rifiutata da Spassatiemp, accetta ben volentieri la proposta.
Uno spaccato di vita del Borgo, dedicato al maestro, attore e regista gaetano Dino Rebecchi, che oltre a divertirci ha portato molti di noi indietro nel tempo, in un periodo dove si viveva con semplicità ed umiltà rivelando alla generazione moderna il caloroso rapportarsi di allora ancora non gelato dalla freddezza dei “Social”.
Un plauso, oltre agli attori, va anche a coloro che hanno lavorato dietro le quinte, ovvero, le assistenti di scena Myriam Favero, Loredana L’Erario e Sonia Vagnani, la truccatrice e parrucchiera Amelia di J&A Hair Style ed il Service di Fabio Taiani, Marco Di Cesare e Fabrizio Di Vanni, i quali hanno contribuito alla magia di questo momento che resterà a lungo negli occhi e nel cuore del numeroso pubblico accorso.
di Gabriella Gelso