Decorsi oltre 2 mesi dalla nostra denuncia, tramite i media locali, relativa all’iniziativa del Sindaco Mitrano che intende offrire con lo slogan “cicogna amica” un “bonus bebè”, una tantum, ai genitori di ogni bambino nato nell’anno 2016 residenti a Gaeta, non è giunta alcuna smentita, né rettifica.
Evidenziamo ancora che tale azione, anche se eticamente potrebbe apparire corretta, è sicuramente scorretta politicamente. È la deontologia politica che non dovrebbe consentire che un organo politico come il Sindaco, provveda personalmente e nel proprio Ufficio a convocare il destinatario del contributo economico, specie se rientra nell’ambito delle politiche sociali. La gestione e l’erogazione dei soldi pubblici, incluse dunque le iniziative di politiche sociali, spetta solo agli organi amministrativi perché è gestione amministrativa e non anche agli organi politici cui spetta l’attività di indirizzo e di controllo sugli organi amministrativi.
Altrimenti chi controlla l’organo politico riguardo l’avvenuta consegna del “bonus bebè” e l’utilizzo dei soldi pubblici per quella finalità?
D’altronde con tali procedure si è operato fino ad oggi, anche nell’ambito delle politiche sociali come ad esempio per il sostegno alle famiglie disagiate, in materia di canoni locativi, buoni mensa, bonus acqua o elettrici, contributi ad associazioni.
Noi non contestiamo il valore sociale dell’iniziativa ma la modalità che non rientra nei principi di buon andamento della pubblica amministrazione poiché è forte la preoccupazione di una strumentalizzazione istituzionale che potrebbe far leva sul timore reverenziale che subisce il cittadino chiamato a presentarsi davanti all’organo politico per ritirare il buono spesa di € 50,00 (tra l’altro con la precisa indicazione di dove spenderlo).
Si sollecita dunque il Consiglio Comunale nella sua collegialità e nei suoi singoli componenti a prendere iniziativa affinché la lettera ai genitori, anche a firma del Sindaco, o contenga già il “bonus bebé” o che lo stesso venga ritirato solo ed esclusivamente presso gli uffici competenti del Comune.
Si aggiunge che l’iniziativa si inserisce nel sistema di interventi sociali (così recita il comunicato dell’ufficio stampa comunale), ma non si conosce la delibera di Giunta Comunale che ha definito le condizioni e i criteri di accesso a tale benefit, ne le soglie minime reddituali, come è previsto per ogni iniziativa sociale che implica un sostegno economico. (Regolamento Servizi sociali).
Diversamente l’iniziativa solleverebbe dubbi di legittimità amministrativa oltre che rilevanza sotto il profilo del danno erariale.
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