Votata all’unanimità dei presenti la proposta di Mantenimento dei Punti di Primo Intervento ed integrazione Servizi di Assistenza e cure mediche primarie, punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di Gaeta che si è svolto martedì 31 luglio. Alla presenza del Presidente della commissione Sanità, il consigliere regionale Giuseppe Simeone, il Sindaco Cosmo Mitrano nel corso del suo intervento ha ribadito la necessità di mantenere il punto di primo intervento di Gaeta.
“Ringraziamo il Presidente Simeone – ha dichiarato il Sindaco di Gaeta – per l’audizione e l’impegno assunto di far giungere a Roma le istanze del nostro territorio”. “Oggi – prosegue Mitrano – non solo ribadiamo la nostra ferma volontà di scongiurare la chiusura del Mons. Di Liegro ma rinnoviamo la proposta di destinare l’area comunale dei cappuccini quale luogo deputato alla realizzazione di una struttura sanitaria distrettuale”. “Anche da Gaeta – sottolinea il primo cittadino – attraverso l’On. Simeone ribadiamo che non si può risanare la sanità togliendo dal territorio i punti di primo intervento che in termini economici incidono pochissimo sulle casse regionali a differenza del servizio che svolgono sul territorio in termini di pronto intervento per casi di emergenza e non solo”. “Un plauso – conclude Mitrano – intendo infine rivolgerlo a tutta l’assise comunale che ha votato all’unanimità la delibera a dimostrazione che su questioni delicate ed importanti come questa si rema tutti nella stessa direzione”.
Il Punto di Primo Soccorso di Gaeta, come quello di Minturno, rappresenta un primo e irrinunciabile step di accesso alle cure basilari, anche e soprattutto in situazioni di emergenza con oltre 40mila persone circa che ogni anno si recano presso i nosocomi per prestazioni sanitarie e di primo soccorso. Numeri importanti di un’utenza e di un territorio ampio, dove il DEA di 1 livello il “Dono Svizzero” di Formia, non riesce da tempo a sopperire a tutte le richieste d’emergenza trovando invece nei punti di primo soccorso di Gaeta e Minturno un valido supporto in termini di assistenza. Per i Comuni del Golfo di Gaeta, a forte vocazione turistica, i punti di primo soccorso svolgono servizi irrinunciabili e indispensabili in particolar modo nel periodo estivo quando la popolazione cresce in maniera esponenziale.
“I cittadini – ha commentato l’On. Simeone nel corso del suo intervento – non meritano una sanità al ribasso, segnata da scelte, come quella contenuta nel decreto del presidente Zingaretti di luglio 2017, con cui si stabilisce la chiusura dei Punti di Primo Intervento della provincia di Latina e del Lazio”. “Il nostro territorio – prosegue il consigliere regionale – ha bisogno di una sanità diversa, capace di risolvere le criticità e non di aumentarle”. “La chiusura dei Punti di Primo Intervento rappresenterebbe un depotenziamento ulteriore di un sistema già molto fragile come quello dell’assistenza sanitaria territoriale privando comunità come quella di Gaeta, che si estende su un territorio molto vasto e che durante l’estate conta oltre 200mila residenti a fronte dei 100mila ordinari, di presidi per le emergenze urgenze e tutta la nostra provincia di un riferimento capace di drenare il già congestionato accesso ai Pronto soccorso”.
Il Decreto ministeriale 70/2015 prevede la trasformazione dei Punti di Primo Intervento in postazione medicalizzata del 118 mantenendo rigorosamente separata la funzione di urgenza da quella dell’assistenza primaria. Alla luce del Decreto ministeriale nel territorio regionale laziale risultano attivi 13 Punti di Primo Intervento: Sabaudia, Gaeta, Minturno, Priverno, Cori, Cisterna di Latina, Sezze, Montefiascone, Ronciglione, Magliano Sabina, Palombara Sabina e Ladispoli. Sette in provincia di Latina, tra cui Gaeta e Minturno nel Sud Pontino, che dovrebbero essere chiusi entro il 1 gennaio 2019. Con la delibera consiliare sul mantenimento del Punto di Primo Intervento di Gaeta votata all’unanimità si richiedere al Ministro della Salute, al Presidente della Regione Lazio e al presidente della VII Commisisone Sanità della Regione Lazio, di adottare tutti gli strumenti e procedure atti a tutelare il diritto alla salute costituzionalmente sancito, quale fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività; di intervenire per trovare soluzioni idonee alle criticità in materia di intervento e accessibilità alle cure primarie, scongiurando la diminuzione di prestazioni al cittadino e la chiusura dei Punti di Primo Intervento presenti sui territori; di attivare ogni possibile iniziativa dedicata alla promozione della salute, con proposte concrete e atti formali coinvolgendo le Pubbliche Amministrazioni interessate, garantendo la possibilità di mantenere in vita i Punti di Primo Intervento e di integrare i servizi di tutela della salute su tutti i territori coinvolti; di soprassedere alla chiusura degli attuali PPI che determinerebbe una ingiusta interruzione di un Servizio Pubblico essenziale non sostituibile con soluzioni tampone.