Gaeta membro del Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale. E’ la richiesta del Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano raccolta dal Presidente dell’ANCI Lazio dr. Fausto Servadio che ha, con sollecitudine, presentato la proposta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Graziano Delrio.
“Gaeta deve poter far sentire forte la sua voce nelle questioni che riguardano il suo porto, il suo water front, il suo territorio” dichiara il Primo Cittadino che ha fatto seguire alle parole i fatti, sottoponendo la questione al Presidente dell’ANCI Lazio Servadio e per conoscenza al Presidente ANCI nazionale dr. Antonio Decaro, alla luce del Decreto Legislativo 4 agosto 2016, n. 169. Decreto che avvia il processo di riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le autorità portuali sostituendo a queste le autorità di sistema portuale (AdSP).
“Purtroppo, o per fortuna per la mia città, io sono un pò come San Tommaso – afferma il Sindaco Mitrano – devo vedere, toccare con mano, sentire e occuparmi in prima persona di tutte le situazioni che riguardano Gaeta, non posso delegare nessuno in questo, men che meno chi del nostro territorio, delle sue criticità e delle sue potenzialità, non sa nulla. Sono molto determinato a dare battaglia qualora l’Autorità di Sistema Portuale prenda decisioni non condivise e/o non rispondenti agli obbiettivi strategici dell’Amministrazione Comunale di Gaeta, sopratutto se ciò dovesse significare tagliare risorse finanziarie destinate al nostro porto, al nostro waterfront, alle nostre politiche di sviluppo portuale ed economico”.
Nella missiva inviata in data 6 settembre ai due Presidenti ANCI (regionale e nazionale) il Primo Cittadino pone seri dubbi sull’efficacia dell’azione e degli interventi dell’AdSP nel cui ambito rientrano i porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, partendo dalla constatazione che “Per il governo dei porti, il Decreto prevede una governance «semplificata» rispetto al passato con la previsione, quale organo dell’AdSP – e in luogo dell’allora Comitato portuale – di un Comitato di Gestione piuttosto snello, composto, oltre che dal Presidente dell’AdSP, da altri 4 membri designati dal MIT e dalle Regioni e Comuni sede dell’Autorità. Nella fattispecie il Comitato di Gestione è composto, tra gli altri, da un componente designato dal Sindaco della Città metropolitana di Roma capitale. Pertanto, rimangono esclusi dal Comitato di Gestione i Sindaci dei Comuni di Fiumicino e Gaeta, sedi di scali portuali”.
Poiché al Comitato di Gestione è attribuito il potere di adozione del piano regolatore del sistema portuale, quello di approvazione del bilancio e del piano operativo triennale, inerente alle strategie di sviluppo delle attività portuali e logistiche, ed altre iniziative che riguardano lo sviluppo socio-economico derivante dalle attività portuali, Mitrano pone all’attenzione dei Presidenti Servadio e Decaro una serie di quesiti:
“1. Come è possibile far ricadere sulla città di Gaeta le scelte operate dal Comitato di Gestione senza la partecipazione diretta dei sindaci che rappresentano il proprio territorio?
2. Come può il rappresentante del Comune di Roma surrogare la presenza del Sindaco di Gaeta non essendo interprete delle nostre realtà territoriali e delle linee direttrici che ogni singola amministrazione comunale intende adottare e perseguire?
3. Non sarebbe stato più logico prevedere la presenza dei Sindaci in occasione di decisioni da discutere e deliberare in sede di Comitato di Gestione allorquando ci siano da prendere decisioni sui rispettivi territori comunali?
4. Come si può conciliare la programmazione del sistema dei porti di ciascuna delle tre aree dove il solo Sindaco di Civitavecchia ha diritto di rappresentanza in seno al Comitato, escludendo invece il raccordo con le altre due amministrazioni pubbliche (Gaeta e Fiumicino) dove hanno sede gli scali?”.
Di qui la richiesta del Sindaco di Gaeta ai due Presidenti ANCI di condividere le proprie valutazioni e di adottare le procedure finalizzate a proporre al Ministro dei Trasporti una modifica al citato Decreto Legislativo 4 agosto 2016 n. 169. Tale modifica riguarda l’obbligo della partecipazione dei Sindaci dei Comuni di Gaeta e Fiumicino in seno al Comitato di Gestione, almeno in occasione delle iniziative da esaminare e deliberare in favore delle aree portuali che ricadono all’interno del perimetro urbano delle due città.
Immediata la risposta dell’ANCI Lazio che nel raccogliere la critica ed il rammarico alle disposizioni del DLgs 169/2016 espressi dal Sindaco di Gaeta formula, con nota inviata il 3 ottobre u.s., richiesta ufficiale al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Graziano Delrio di includere i Sindaci di Gaeta e Fiumicino nel Comitato di Gestione. Una missiva che è stata inoltrata a tutti i Comuni aderenti all’ANCI.
“Le chiedo di esprimere parere favorevole alla proposta di inserire nel Comitato di Gestione della richiamata Autorità di Sistema Portuale anche la presenza dei Sindaci di Gaeta e Fiumicino, quantomeno in occasione di decisioni da assumere sul proprio territorio comunale” così scrive il Presidente ANCI Lazio Servadio al Ministro Delrio.
E aggiunge “La semplificazione eccessiva di questa governance penalizza il Sindaco di Gaeta, città sede di scalo portuale, la cui presenza istituzionale è stata completamente esclusa….. Di converso, il Comitato di Gestione annovera la presenza di un componente designato dal Sindaco della Città metropolitana di Roma capitale, che nulla ha a che vedere con Gaeta, in particolare. …..L’esperienza dimostra che allorquando i sindaci di Gaeta e Fiumicino erano convocati a presenziare alle riunioni a Civitavecchia i porti potevano crescere perché svincolati da un eccesso di centralismo, al punto da portare sviluppo e crescita economica ai loro territori. Il Decreto sottrae le competenze ai due enti locali, accentrando sul Presidente il «peso» e la responsabilità delle scelte. …è certo che, rebus sic stantibus, una tale situazione comporterà per la portualità gaetana e per tutto il sistema infrastrutturale la messa in discussione di finanziamenti e di risorse per il completamento sia delle opere portuali che di collegamento. Con un danno che potrà avere, anche a breve, ricadute in particolare sull’occupazione ma anche su tutta l’economia complessiva della città di Gaeta e dei territori limitrofi….”
“Nel caso specifico – conclude il Presidente Servadio – si è di fronte a un provvedimento che umilia la portualità della città di Gaeta dove si avverte la completa assenza del Management dell’Authority. E solo la presenza del sindaco di Gaeta in seno al Comitato di Gestione potrà ridare dignità a un settore vitale e strategico per il Lazio centro-meridionale”.
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