Gaeta, opere abusive all’interno del canale Arzano

Tre persone sono state denunciate perché responsabili della realizzazione di manufatti in cemento e grandi tubazioni all’interno del canale/fossato Arzano a Gaeta. Le opere hanno ridotto l’alveo del canale stesso, fino alla parziale ostruzione, così da aver provocato, in più occasioni, lo straripamento delle acque in occasione delle piene.

A scoprire l’abuso sono stati i militari del Reparto Operativo della Guardia di Finanza di Civitavecchia che, dopo aver individuato e segnalato il fatto alla Procura della Repubblica di Cassino a fine 2013, hanno condotto le indagini che si sono concluse nei giorni scorsi.

Già dai primi accertamenti, condotti dalla Sezione Operativa Navale di Gaeta in collaborazione con l’ARPALAZIO e la Provincia di Latina, nonché con il Comune di Gaeta e l’Autorità Portuale, è emerso che le problematiche relative al sovraccarico idraulico del Canale/fossato Arzano derivavano dalla presenza, nell’alveo del canale, di condotte e manufatti in cemento realizzati dall’ENI S.p.a HUB SUD OVEST e dalla FANTASIA PETROLI S.r.l, entrambe di Gaeta.

Il canale/fossato Arzano ricade in area demaniale marittima e terrestre sottoposta anche a vincolo paesaggistico ambientale e sfocia nel golfo di Gaeta. In particolare una società ha realizzato all’interno del canale una condotta di circa 500 mt e larga 60 cm, senza l’autorizzazione urbanistica e demaniale, al fine di scaricare le acque trattate nel Mar Tirreno. Inoltre, un ulteriore scarico, non autorizzato, conferiva le acque meteoriche raccolte nei piazzali industriali, non trattate, nel canale Arzano.

La FANTASIA PETROLI s.r.l ha realizzato, senza alcuna autorizzazione, un manufatto di cemento di sezione 95 cm per 35 cm, contenente tre tubi, per la movimentazione degli idrocarburi, che, mediante le opere di ancoraggio in cemento armato, attraversa ortogonalmente l’alveo del canale.

All’ENI S.p.a HUB SUD OVEST di Gaeta è stata contestata la violazione al codice ambientale, le sono stati recuperati 26 mila euro di canoni per l’occupazione di aree demaniali e le è stato intimato di rimuovere la condotta e ripristinare l’argine del canale.
Al dirigente responsabile della società vengono contestate violazioni al Codice della Navigazione Marittima e al Codice Penale per l’abusiva occupazione di un’area demaniale marittima e per il danneggiamento e l’alterazione del canale determinando, in più occasioni, lo straripamento delle acque e l’allagamento della ss. 213 Flacca.

Alla FANTASIA PETROLI S.r.l sono stati recuperati 3500 euro per l’abusiva occupazione e le è stato intimato la rimozione del manufatto. Ai due legali rappresentanti della società, in carica in tempi successivi, vengono contestate violazioni al Codice della Navigazione Marittima, al Codice Penale, al T.U. dell’ambiente e al T.U sull’edilizia, per aver invaso, perseverando, l’alveo del canale Arzano in area del demanio marittimo e terrestre, senza alcuna autorizzazione, per aver ostruito in permanenza la portata idraulica ed il libero flusso delle acque pluviali, determinandone l’esondazione e per aver immesso nel canale/fossato Arzano, a valle dei loro stabilimenti, reflui inquinanti e non adeguatamente trattati, in cui l’ARPA Lazio ha riscontrato livelli di idrocarburi oltre i valori normali.

L’attività di indagine ha portato anche alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria di Latina di numero 5 dipendenti della Pubblica Amministrazione per il reato di abuso d’ufficio, e di un libero professionista per il reato di falsità ideologica in atti commessa dal privato.

L’azione di controllo condotta dalla componente Aeronavale della Guardia di Finanza, visti i continui fatti drammatici causati dall’incuria dell’uomo, dimostrano la necessità di prevenire e reprimere per tempo tutte quelle situazioni da cui potrebbero scaturire costosi danni alle cose, ma soprattutto gravi pericoli per l’ignaro cittadino.

(Comunicato Stampa Guardia di Finanza)

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