Il personale della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Gaeta,
completamento di specifiche attività investigative avviate lo scorso anno in
materia ambientale e demaniale marittima, ha dato esecuzione al decreto di
sequestro preventivo di alcuni manufatti asserviti ad una struttura balneare
ubicata in località Piana di S. Agostino del Comune di Gaeta.
Il GIP di Cassino, ravvisate le condotte illecite, ha disposto il sequestro valutando
positivamente gli elementi di indagine raccolti dalla polizia giudiziaria e ritenendo
sussistente il fumus dei reati ipotizzati dalla Guardia Costiera che aveva in
particolare rilevato l’effettuazione di interventi di realizzazione di opere
manufatti con ampliamenti delle superfici e l’illegittimo possesso dell’area
mediante edificazione abusiva di pertinenze ad uso della struttura balneare, in
violazione della normativa sull’uso e gestione dei beni demaniali marittimi e degli
strumenti urbanistici generali ovvero in assenza di specifiche autorizzazioni I
concessioni da parte degli Organi/Enti competenti. Tali abusi risultavano, peraltro,
perpetrati e ricadenti all’interno della fascia costiera dei 300 metri dalla battigia
del mare soggetta a specifiche preliminari autorizzazioni ai sensi del codice della
navigazione e sottoposta a vincolo di tutela paesaggistica e ambientale.
Le attività eseguite dal personale della Sezione Polizia Marittima, Ambiente e
Difesa Costiera rientrano nell’ambito di una più ampia e attenta attività di verifica
che la Guardia Costiera di Gaeta sta conducendo già dal 2020 sull’intero territorio
compartimentale marittimo, che comprende anche gli Uffici Circondariali Marittimi
di Terracina e Ponza oltre che Formia e Scauri, in materia ambientale e
demaniale marittima. L’attività di indagine parte da una valutazione degli atti
amministrativi rilasciati dalle competenti Amministrazioni Comunali in favore di
soggetti privati per l’esercizio e l’ampliamento di strutture turistico-ricreative
utilizzate prevalentemente nel periodo estivo.
In materia ambientale, sono al vaglio fenomeni suscettibili di arrecare grave
pregiudizio all’ambiente marino, sia in mare che presso siti ubicati nell’entroterra,
in particolare presso le linee connesse agli impianti di depurazione esistenti sul
territorio oltre che sul funzionamento degli stessi depuratori, in collaborazione con
l’Arpa Lazio.
In tale ambito si inserisce, altresi, l’operazione “retini alla deriva” avviata nell’anno
2019 ed inerente l’abbandono di materiale plastico sul fondale marino del Golfo di
Gaeta, proveniente dalle attività di allevamento dei mitili, che ha portato al
deferimento all’A.G. di Cassino di 18 soggetti.
Numerose sono state, inoltre, le segnalazioni risultate attendibili provenienti dalle
associazioni ambientaliste e da comuni cittadini in ordine a fenomeni inquinanti,
molte delle quali sono tutt’ora in corso di verifica allo scopo di individuare i
responsabili di condotte illecite lungo la zona di mare costiera in relazione alle
quali si procederà con il coordinamento della competente Autorità Giudiziaria.
Comunicato stampa