Sabato 18 ottobre 2014, alle ore 8,45 può finalmente essere considerata conclusa l’impresa dell’Istituto Nautico “G. Caboto” con il rientro in porto delle imbarcazioni.
Infatti, dopo l’impresa del 13 e 14, che ha visto 60 allievi cimentarsi a turno sulle due lance dell’Istituto per risalire il Tevere fino all’Isola Tiberina, molti consideravano l’operazione finita. Rimaneva, invece l’ultimo atto: ritornare con le lance alla Darsena Fiumicino, negli spazi messi gentilmente a disposizione dal Comando Generale delle CCPP attraverso la Capitaneria di Porto di Roma – Fiumicino, e poi fare rotta su Gaeta. Il ritorno alla Darsena di Fiumicino è stato compiuto la notte del 14 ottobre, ma il mare grosso (onde fino a160 cm) sconsigliavano il ritorno a Gaeta. Solo successivamente le imbarcazioni hanno potuto lasciare Fiumicino arrivando nel nostro Golfo alle prime luci di oggi accolte dagli allievi di alcune classi del “Caboto” che hanno aiutato i compagni e i docenti che hanno affrontato il viaggio a sistemare le imbarcazioni.
Con il ritorno delle imbarcazioni a Gaeta è tempo di bilanci!
La partenza da Fiumicino è stata caratterizzata da forti emozioni: il saluto del Direttore Marittimo del Lazio, CV Giuseppe Tarzia che ha legato l’impresa dei giovani gaetani allo spirito che muoveva Giovanni Caboto, che ha esplorato il “Nuovo Mondo” su rotte inconsuete per i navigatori del tempo come Colombo, sottolineando come “un’impresa come questa, assume un forte valore educativo, costituendo una solida relazione tra il sapere e l’essere dell’uomo di mare, un percorso che è insieme di tipo culturale, esistenziale e professionale.” Poi il saluto dell’Amministrazione di Fiumicino attraverso il Vice Sindaco e la benedizione del parroco della Comunità di Fiumicino … poi un lunghissimo suono di sirena dei motopescherecci ormeggiati lungo il fiume e l’applauso delle centinaia di persone assiepate lungo i primi 2 Km del percorso.
La festa tenutasi sull’Isola Tiberina, poi, è il vero elemento di misura dell’Evento. Mai nessuno, almeno nell’ultimo cinquantennio aveva pensato a qualcosa del genere ed è stato subito palese dal fatto che con grosse difficoltà sono state assunte notizie sullo stato dei fondali, delle correnti e dei pericoli presenti sul fiume. La professionalità del Nostromo della CCPP di Fiumicino, Valerio Di Matteo, l’esperienza di un “antico” pescatore locale, Pietro, e l’audacia dei ragazzi accompagnati dai docenti hanno fatto il resto.
Il grande sforzo compiuto dagli allievi è testimoniato dalla rottura di un remo, recuperato e riportato a scuola come trofeo, e dai mille pericoli scampati lungo l’ultimo miglio dove il supporto della Protezione Civile, del gommone della CCPP e l’esperta mano del Prof. Silverio Schiano hanno dato le indicazioni necessarie ai capovoga per condurre all’approdo le due lance a remi.
Sull’Isola Tiberina, la presenza del Sottosegretario all’Istruzione, On. Gabriele Toccafondi, della Direzione Generale del MIUR con due suoi Uffici (l’Ufficio per l’Istruzione Tecnica e Professionale e l’Ufficio per l’Istruzione Tecnica Superiore -ITS), del Comando Generale delle Capitanerie di Porto attraverso l’Amm. Franco Persenda e il Comandante della CCPP di Roma – Fiumicino, CV Savarese, del Presidente del Gruppo Giovani Armatori di CONFITARMA, Andrea Garolla di Bard, del Presidente dell’ITS – Fondazione Caboto, Dott. Cesare d’Amico di tanti passanti e di tanti tanti amici venuti da Gaeta, dal Nautico Colonna di Roma e dal Nautico di Civitavecchia, hanno fatto da cornice finale al grande sforzo compiuto dagli allievi lungo le 19 miglia della risalita con corrente contraria che nell’ultimo tratto era anche di 5/6 nodi.
Era prima dell’alba di mercoledì 15 quando i 60 allievi e oltre 600 accompagnatori venuti da Gaeta, si sono avvicinati al Colonnato di Piazza S. Pietro per incontrare il Santo Padre, Papa Francesco. Stanchissimi ma felici, certi che hanno incarnato molti dei messaggi che il Papa ha lanciato ai giovani esortandoli al coraggio e alla coerenza.
I trenta rappresentanti dell’Istituto ospitati nella zona riservata, il lungo saluto del Papa con il Dirigente, Prof. Salvatore Di Tucci e due allievi, Maria e Gianluca, dove Papa Francesco ha manifestato anche fisicamente tutto il suo stupore per il coraggio dei giovani del “Caboto” che incarnano non l’immagine dei “bamboccioni” ma quella di giovani in grado “di affrontare le grandi sfide della vita”, giovani che sanno trovare una terra dove gli altri vedono solo un orizzonte indeterminato … giovani che sanno leggere nelle stelle le strade del mondo … nel quotidiano applicare le regole del vivere insieme.
Per i tuoi 160 anni di storia “buon vento” Istituto Nautico. Tantissimi sono gli anni nei quali dovrai ancora navigare per formare grandi marinai, mai dimentico che ogni vento è buono per chi sa dove andare … vai “Caboto” … “Alla via così”!