Le città sono fatte di persone, e i cittadini devono essere i veri protagonisti del cambiamento – esordisce cosi Luigi Passerino, coordinatore di Obiettivo comune.
Siamo nati per questo, lontani dalle consorterie di partiti e partitini, e rimarremo coerenti con noi stessi, il modo migliore per trasmettere degli esempi positivi soprattutto alle giovani generazioni. Gaeta non crede più ad un uomo solo al comando o ai marchi di partito, che portano con se una pesante e negativa responsabilità, tant’è che la nostra città non ha risolto un solo problema importante grazie ai “potenti” di turno che si sono succeduti, che però i loro comodi li hanno fatti eccome.
Riteniamo che il modo migliore per rendere protagonisti i cittadini sia impegnarsi per un programma che possa rappresentare appieno le loro idee. Un programma che guarderà sia al sociale attraverso azioni di alleggerimento contributivo e politiche attive per chi vive situazioni di disagio, che al lavoro, rendendo più dinamico il mercato delle piccole e medie imprese.
Proprio il lavoro è la priorità assoluta. Gaeta è stata nel tempo una città prevalentemente militare, poi industriale. ora, è giunto il momento di approdare finalmente ad una economia di servizi, portualità, logistica, turismo, tanto per fare degli esempi. Per poterlo realizzare sarà necessario impostare un’azione politica forte, chiara e riconducibile ad un progetto di natura popolare che sappia costruire attorno a se la sintesi migliore tra le risorse della città indipendentemente dalle ormai obsolete logiche partitiche.
A Gaeta esiste un malessere diffuso ed è proprio da questo malessere che può e deve nascere qualcosa di interessante e stimolante politicamente per la città. Siamo un movimento dinamico, aperto a 360 gradi ma soprattutto nuovo nel panorama politico gaetano. Siamo motivati e interessati a confrontarci con le persone, nessuno escluso, per costruire le soluzioni più vantaggiose per la città attraverso processi trasparenti, partecipati e democratici e non giochini o faide interne ai partiti che non hanno portato a nulla di buono salvo spartizioni di poteri fini a se stessi.
Noi per quello che stiamo facendo, giorno dopo giorno, ci stiamo mettendo la faccia, e ormai da tempo, in modo chiaro e netto, trasparente come sempre: se Forza Italia e PD vogliono essere credibili non vedo perché non organizzano le loro primarie, invece che farsi indicare i candidati dall’alto. Spiace dirlo ma sono sicuro che in pochissimi andrebbero a votare alle primarie a causa della loro arroganza e autoreferenzialità. Da tempo in città è mancata la libertà sia politica che programmatica, troppo spesso trasferita in altri luoghi: oggi tutto questo non può e non più accadere.
Gaeta può uscire da una profonda crisi solo aprendo una decisa stagione di innovazione politica in cui il cittadino, singolo o organizzato, non venga più visto come un soggetto passivo ma come il vero protagonista del cambiamento. La città appartiene a tutti, non ai soliti noti, che si stanno già riorganizzando per apparire sotto nuove vesti.
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