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Gaeta

Gaeta, Sabina Mitrano:”via Annunziata in uno stato di profondo abbandono”

Continua il nostro lavoro di ascolto e confronto i quartieri della Città: la costruzione di un programma politico efficace, lo ribadiamo sempre con forza, parte dalla partecipazione attiva di tutti, dalla visione generale che noi abbiamo ma che vogliamo declinare in base alle esigenze e le difficoltà delle diverse realtà di cui la città è composta.

Questa volta, precisa la candidata sindaca Sabina Mitrano, siamo stati in uno dei luoghi più belli e più importanti di Gaeta ma che versa in uno stato di profondo abbandono: via Annunziata. Tutti conosciamo il valore storico e culturale ma anche economico e commerciale di questo luogo ma e’ stato davvero paradossale già durante il periodo delle luminarie osservare le tante luci che sovrastavano i bastioni e, subito dietro di essi, le porte chiuse e sbarrate del Santuario della SS. Annunziata, della Cappella d’oro, della Chiesa dell’Addolorata, tesori verso i quali l’Amministrazione non ha mostrato finora alcun interesse.

Inoltre, proprio in rispondenza di una visione generale del Centro storico medievale, che lo valorizzi come un vero e proprio “monumento a cielo aperto”, ricco di percorsi naturalmente pedonali, sostenibili e caratteristici, la cui sistemazione è stata già progettata e curata nel nostro programma di governo della Città, non si può non rimanere esterrefatti dallo stato in cui versa la bellissima scalinata che collega via Annunziata con il Tempio di San Francesco, che al buio e nella sporcizia impedisce a tutti, cittadini e turisti, di fruire di un bellissimo percorso che congiunge due dei più importanti monumenti non solo di Gaeta ma anche d’Italia.

Inoltre, se è certamente necessario prevedere la chiusura al traffico in estate di quest’area e un piano di mobilità che porti a godere di questi luoghi, la chiusura permanente dell’uscita di via Annunziata sul lungomare presso largo Bonelli (bar Cristian) crea seri problemi di vivibilità e di sicurezza, ma nonostante le richieste non si è mai giunti ad una soluzione né ad un dialogo proficuo.

Anche per questo i tanti e bellissimi locali commerciali che si aprono su via Annunziata, dall’artigianato alla ristorazione, che hanno tutte le carte in regola per rappresentare il motore di sviluppo di questo luogo di Gaeta, restano quasi “staccati” dal percorso che cittadini e turisti fanno verso il quartiere medievale: come abbiamo sottolineato più volte, non è un trenino che può rappresentare una soluzione alla annosa questione della viabilità, né la realizzazione del parcheggio in piazza Risorgimento, che crea ugualmente un serpentone di macchine nei mesi di più alta frequenza: per togliere le macchine dai centri storici non si possono realizzare parcheggi all’interno dei centri storici, che in più deturpano le bellezze del paesaggio.

Un’altra questione davvero complessa e oscura, continua Sabina Mitrano, è rappresentata infine dalla gestione del complesso della SS. Annunziata, da parte dell’Ipab che allo stato attuale sembra costituire un’entità astratta, quando invece – bisogna ricordarlo – il complesso della Annunziata è nato nel 1321 proprio per iniziativa dei cittadini di Gaeta, dei pescatori con il famoso “quartuccio” la tassa sul pescato, delle più nobili famiglie gaetane che hanno dotato la Città in età angioina di un complesso di assistenza unico nel territorio e che quindi appartiene a tutti noi.

Ad oggi, dopo il crollo di alcuni marmi dalla facciata laterale del Santuario, il luogo è sede di un intervento testimoniato dalle impalcature ma fermo da tempo, mentre procede senza sosta il suo deterioramento. Per quanto riguarda invece la gestione e le attività, si legge sul sito della Regione che l’Ipab è “un Ente pubblico sub regionale che espleta attività nell’ambito dell’assistenza e della beneficenza pubblica, vigilato dalla Regione Lazio”; enti come questi erogano servizi in ambio socioassistenziale e sociosanitario, gestiscono strutture a favore anziani, minori, persone svantaggiate, disabili o donne vittime di violenza.

Viene perciò da chiedersi: quali sono i servizi di questo tipo che l’Ipab eroga nella realtà di Gaeta? Oppure, se i servizi sono erogati in altre città e dipendenti dagli uffici che si trovano nei locali della SS. Annunziata, a che cosa sono destinati gli altri spazi? E ancora, perché la struttura di residenza per anziani, che tra l’altro grande storia e tradizione ha a Gaeta, e che è stata già oggetto di ristrutturazione e adeguamento, non viene aperta? Anche la mostra permanente dell’Istituto con argenti e dipinti sembrerebbe inaccessibile.

A tutte queste questioni, ci proponiamo di dare risposta: proponiamo un nuovo corso per tutta la realtà di via Annunziata, dai monumenti, ai punti commerciali, dalla viabilità ai luoghi a disposizione dell’Ipab, per cui attraverso un dialogo diverso ed interventi equi, efficaci e trasparenti, si possa dare nuova vita non solo a questa strada straordinaria ma a tutto il centro storico medievale.

Comunicato stampa

redazione

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