Ieri sera, sul palco dell’Ariston, i ballerini di San Pietroburgo, Diana Markova, Peter Borchenko e la piccola Varvara Kusnezova, hanno emozionato il pubblico con le loro esibizioni: “La morte del cigno“, le danze tradizionali russe e un “passo a due” tratto da “Il lago dei cigni“, famosissimo balletto del XIX secolo, musicato da Pëtr Il’ič Čajkovskij (op. 20). Bravissimi anche gli interpreti delle variegate coreografie di danza moderna coordinate da Valeriano Vaudo, direttore del Gaeta Dance Studio e protagonista, martedì 20 ottobre, all’Hotel Serapo, dell’indimenticabile Master Class.
Significativa e opportuna la collaborazione di altre Scuole di danza del territorio, nel rispetto della filosofia dell’Evento voluto -non a caso- dall’Associazione Armonia di Roberto Sasso e dal Comune di Gaeta in collaborazione con il Consolato Italiano di San Pietroburgo e con il patrocinio della Camera di Commercio di Latina. A presentare il Gala bilingue della Danza classica e moderna, all’Ariston, c’erano Dino Pascali e la giornalista televisiva Natalja Yablokova, art director del Festival.
Ciliegina sulla torta della serata la presenza del coreografo russo Oleg Vinogradov che, oltre a essere stato per 20 anni il direttore artistico del famoso Teatro Mariinski di San Pietroburgo e il fondatore dell’Accademia di Danza classica di Washington, ha diretto leggende del Balletto russo, da Nureyev a Baryshnikov e Makarova. “Sono innamorato della vostra città – ha detto tra gli applausi – e sono disponibile a continuare in questa collaborazione con Roberto Sasso e con il Comune di Gaeta“. Disponibilità subito accolta dagli Amministratori presenti, gli assessori Lucreziano e Matarazzo e il vice sindaco De Simone. E’ quindi solo momentaneamente calato il sipario su un Festival internazionale che, nato quasi all’improvviso per la tenacia e la passione di Roberto Sasso e dei suoi collaboratori, ha animato per quattro serate il nostro territorio in un periodo dell’anno non certo favorito dal tempo e dalla presenza di turisti, dimostrando come Gaeta si presti a grandi manifestazioni (anche se di nicchia) pure fuori dai mesi estivi. Ora l’impegno deve continuare per fare del Festival Danza Senza Frontiere un appuntamento annuale sempre più ricco di sorprese e di presenze internazionali.