Lunedì 14 maggio alle 20.00 tornano insieme a parlare di cinema, musica e letteratura Ambrogio Sparagna e Gianfranco Pannone. L’occasione è la presentazione dell’ultimo lavoro del regista “Mondo Za”, il mondo di Cesare Zavattini, la Bassa Reggiana. Non un documento celebrativo del grande scrittore e sceneggiatore, ma un viaggio per vivere le atmosfere di una terra “magica”, attraverso i racconti di quattro uomini d’età e condizioni sociali diverse.
Cesare Zavattini e la Bassa reggiana. La Bassa reggiana e Cesare Zavattini. Un rapporto di reciprocità ricco e complesso, che in questo film intreccia passato e presente, creando un nuovo tempo sospeso attraverso le testimonianze di quattro uomini d’età e condizioni sociali diverse. Un film a partire dal grande Za, padre del Neorealismo italiano (chi non ricorda Ladri di biciclette? O Miracolo a Milano?), che incontra idealmente la sua gente in questo pezzo d’Emilia lambito dal fiume Po. Wainer con suo fratello Rino va spesso a pescare al fiume, dove oggi spadroneggiano i pesci siluro che divorano tutto. Senza più lavoro, si interroga, con qualche rimpianto, sulla propria famiglia di tradizioni partigiane e antifasciste. Gli ideali e le aspettative in un mondo migliore hanno ceduto il passo alla delusione. Leo, detto Pavone, è l’ultimo dei pittori naif e sembra essere uscito da un racconto di Zavattini. Sempre in compagnia del piccolo cane Tupin, dipinge con passione e con rabbia, perché come pittore si sente limitato. Passa le giornate sui suoi ingenui quadretti e a governare i cavalli, oltre che a contemplare la bella barista che lavora a poca distanza dal vecchio casale in cui vive da solo. Giovanni, pensionato ed ex militante comunista, fotografa ogni angolo della Bassa. Da piccolo conosceva Ligabue, il pittore randagio di origine svizzera ma simbolo di questa terra. Guarda al proprio passato politico con spirito critico ma amorevole. Prince è l’unico che viene da fuori. Originario del Ghana, ha conosciuto la poetica di Zavattini. Che ora “rappa” con le sue canzoni composte insieme all’amico e coetaneo Luck-Man, anche lui africano. I due ragazzi rappresentano il nuovo in questa terra tanto ancorata alla propria storia lontana e recente. E di fatto impediscono, con le loro semplici canzoni ispirate a Zavattini, che il Maestro sia dimenticato. La Bassa è ormai casa per loro, anche grazie alla simpatia per il pittore Ligabue, che immaginava qui la sua Africa, fatta di bestie feroci vicine al suo inquieto stato d’animo. E casa, la Bassa, lo è anche per gli indiani del Punjab, che ora governano le aziende agricole e i cui figli parlano con uno spiccato accento emiliano.
Introduce l’incontro il critico cinematografico Alessandro Izzi
CAST
Regia: Gianfranco Pannone
Soggetto: Nico Carrato, Primo Giroldini, Gianfranco Pannone
Fotografia: Pierpaolo Pessini
Musiche: Daniele Furlati
Montaggio: Nicola Tasso
Ingresso euro 4,00
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