L’assessore ai Lavori pubblici Cristian Leccese replica alla accuse infondate e pretestuose del consigliere Giuseppe Matarazzo, contestato dal suo stesso partito dell’Udc, sull’esondazione del Torrente Pontone del 31 ottobre 2012.
«La mia reazione alle sue accuse sulla questione di Pontone – sottolinea Leccese – deriva dal fatto che non intendo assolutamente far passare il messaggio che il consigliere Matarazzo, prima in maggioranza poi passato all’opposizione, vuole proporre alla collettività, rispetto invece all’impegno, al tempo ed alla passione che quotidianamente dedico alla nostra Città».
«Chi conosce la questione del Fossato Pontone sa bene che le considerazioni di Matarazzo sono completamente infondate e strumentali, servono solo a gettare benzina sul fuoco. Io non intendo essere denigrato dal “tritacarne mediatico” di una sterile opposizione politica fine a se stessa, e per questo reagisco energeticamente per difendere un certo rispetto che si deve a chi lavora quotidianamente per la sua Città, per fare, per crescere, per ascoltare, per prendersi delle responsabilità umane e politiche».
«Voglio poi ricordare a Matarazzo che, assieme alla squadra comunale di primo intervento, sono stato presente sui luoghi dell’alluvione sin dalla prima serata del 31 ottobre. Ho dato io l’allerta ai vari corpi di polizia. Sono stato io, nuotando tra il fango alle due del mattino, a ritrovare la signora ormai deceduta nei campi di Vindicio. Ho seguito io gli interventi di pulizia e messa in sicurezza che hanno permesso a tante famiglie di recuperare la loro casa. Ho provveduto io a richiedere i primi interventi, a sollecitare la redazione di un progetto di ricostruzione (già elaborato ed inviato) ed a pretendere dalla Regione Lazio di intervenire nell’alveo della sua competenza. Tutti i passi fatti dall’Amministrazione sono stati puntuali e completi sotto ogni forma. Il resto, o comunque quello che Matarazzo cerca di far trasparire, è solo sterile polemica politica della quale la Città di Gaeta ne ha ormai abbastanza».
«Il Comune – precisa Leccese – non ha sbagliato l’Ufficio regionale a cui inviare la corrispondenza. Carte alla mano, giorni addietro avevo spiegato a Matarazzo l’origine del suo errore, scaturito da una sua cattiva interpretazione di una nota della Protezione Civile, e che il nostro iter era assolutamente corretto; oltremodo richiestoci specificatamente dagli stessi Uffici della Regione Lazio. E invece Matarazzo, benché si sia reso conto della gaffe, non vuole ammetterlo pubblicamente. Nessun problema per me, ma è doveroso che i cittadini sappiano discernere la verità dei fatti dalle illazioni e strumentalizzazioni politiche».
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