Salutato da una folla di sostenitori e curiosi di tutte le estrazioni (presenti per prendere appunti anche altri candidati alle prossime elezioni amministrative), ha spiegato nel dettaglio i primi 10 punti del suo programma. La convention tenutasi ieri mattina nella sala dell’Hotel Mirasole, è stata presentata da Annalisa Stamegna.
Dichiarazione di Luigi Passerino:
“Sono anni che ascoltiamo la parola cambiamento ma, in fondo, i protagonisti sono rimasti gli stessi. Vogliamo andare oltre. Occorrono idee innovative per valorizzare e rilanciare tutti i giacimenti ambientali e culturali accumulati in secoli di storia vissuti dalla città da protagonista. Per questo se sarò eletto, in continuità con un progetto che stiamo preparando da due anni, attraverso una serie di incontri pubblici mensili tenutisi all’interno della sala verde dell’Hotel Serapo e di cui siete tutti testimoni, lavorerò perché Gaeta diventi capitale della cultura. Nei secoli la città è stata unanimemente riconosciuta per il suo ruolo militare e la sua flotta. Di quei fasti rimangono tra noi ancora vive le testimonianze di una civiltà millenaria straordinaria. Essere cittadini di Gaeta oggi vuol dire preservare quelle tracce e dire NO a facili guadagni ed orizzonti di lavoro cortissimi, dove peraltro l’illegalità è in agguato come una lupa famelica. Diciamo NO a piccoli e grandi stravolgimenti del territorio. Diciamo SI invece alle tecnologie ed alle tante ricadute economiche ed occupazionali che ne possono derivare.
Gaeta sta vivendo una infinita fase di transizione da una economia militare e industriale, ad una fatta di servizi, ma anche manifattura di qualità, piccola industria, logistica e portualità. Siamo davanti a un nuovo modello di sviluppo socio-economico, e vogliamo, e dobbiamo accelerare questo processo per non rimanerne fuori, o accusare ritardi pesanti e negativi per i cittadini come è accaduto negli anni scorsi. Ma perché Gaeta torni al ruolo che le compete, occorre scrollarsi di dosso tanti luoghi comuni che si sono stratificati negli ultimi decenni. Tante catene di Sant’Antonio, alla fine cosa hanno prodotto? Certo qualcuno si sarà pure “sistemato”, mentre gli altri però hanno visto ridursi le chances imprenditoriali o, peggio, sono stati estromessi e marginalizzati. Nel frattempo sono state consegnate a privati le chiavi di luoghi pubblici. Devono tornare ai giovani che devono avere luoghi per esprimersi per attività culturali, artistiche (come ad esempio una scuola di musica) e ludiche.
Nelle diverse attività imprenditoriali nelle quali ho profuso le mie energie in questi anni, non ho mai fruito di un euro di contributi statali. Ho capito che il futuro sarebbe stato veicolato, come poi si sta verificando in tutti i paesi avanzati, attraverso gli strumenti dell’economia digitale. Per questo sto formando la mia squadra con persone che possano mettere al servizio della collettività le loro competenze avanzate e ridare smalto anche ai settori più tradizionali. Se questa locomotiva funzionerà, tutta l’economia cittadina ne sarà trainata. Altrimenti siamo destinati a diventare un freddo piano di calpestìo per altri, simile a quella variegata accozzaglia di marciapiedi (uno diverso dall’altro) che popola la nostra città. Del resto lo stesso è accaduto anche con i pali della luce.
Abbiamo sentito parlare tanto da questa amministrazione comunale di destagionalizzazione. Hanno allungato la stagione balneare a tutto l’anno chiedendo ai mini concessionari di realizzare eventi durante la stagione invernale. Risultato? Il flop è sotto gli occhi di tutti. Noi, invece vogliamo programmare. E lo faremo con tutti gli operatori di settore, tenendo presente le opportunità che le diverse tipologie di turismo offrono. Ma per fare questo occorre un lavoro di anni, non gli ultimi sei mesi di mandato. Per quanto apprezzabili gli sforzi rischiano infatti di tradursi in uno spot elettorale “una tantum”. Bisogna entrare invece in una logica “sistemica”, con obiettivi controllabili e, soprattutto, migliorabili”.
Alcuni dei punti programmatici sono stati illustrati da Roberto Nicorelli e Giada Maio.
Dichiarazione di Giada Maio:
“Nel programma di Luigi Passerino occupa un posto importante l’efficientamento energetico. Efficentare in una comunità che può essere piccola o grande significa ridurre il consumo, leva fondamentale in un periodo di scarse risorse. Ma efficientare vuol dire anche rendere bella una infrastruttura con altri servizi a valore aggiunto. Ad esempio con un’operazione di efficientamento di immobili o l’illuminazione pubblica si risparmia circa il 50% delle risorse pagate e si rende un servizio alla collettività di ampio respiro. I fondi ci sono. La leva efficientamento energetico e mobilità sostenibile è una delle più capienti nell’ambito del sistema Italia. L’obiettivo 4 ha quasi 3,5 miliardi di euro. Nel Lazio parliamo di circa 180 milioni di euro. Sono cifre importanti. A Gaeta si potrebbe intervenire sicuramente sull’illuminazione pubblica, ovviamente previe le dovute valutazioni degli uffici perché c’è un contratto in corso. Quindi bisogna intervenire sulla valutazione e sulla implementazione di servizi a valore aggiunto. L’amministrazione corrente non si sta muovendo in modo corretto. Sarebbe opportuno creare un ufficio ad hoc. Gaeta è piccola e sappiamo che i comuni hanno difficoltà ad immettere personale ma si può creare un ufficio che supporti le scelte di efficienza di una comunità. Ad esempio una sorta di energy manager si può benissimo prevedere”.
Dichiarazione Roberto Nicorelli:
“Crediamo sia un percorso fondamentale candidare Gaeta a capitale della cultura italiana. Lo intraprenderemo a partire dal primo giorno in cui ci insedieremo come amministrazione comunale Passerino. È un percorso ambizioso, molto complesso ma a mio avviso facilmente realizzabile considerando l’importanza di Gaeta nell’Italia centro – meridionale e nell’intero Mediterraneo. Ogni anno stanzieremo 100.000 euro per il progetto dal 2017 al 2020. La candidatura vera e propria è prevista infatti per il 2020. Si costituirà un comitato di governance, di gestione e soprattutto un nuovo ufficio comunale che avrà il compito di reperire i fondi da istituzioni nazionali ed europee e soprattutto da partner privati per la realizzazione del progetto. In questo momento la città è abituata ad “un altro ritmo culturale” per cui bisogna costruire un terreno fertile perché la candidatura sia considerata seria. Già l’effettuazione del percorso porterà enormi benefici. Tra gli elementi storici, culturali, paesaggistici, enogastronomici ed architettonici che devono essere messi a sistema ci sono il Palazzo della Gran Guardia ed il Palazzo della Cultura. Devono essere un fulcro nevralgico dell’attività culturale del territorio dove i giovani si possano esprimere, dove possano avvenire anche scambi culturali con altri giovani del mediterraneo. Una sorta di “Erasmus Plus”, un percorso che attualmente si fa nelle accademie e nelle università. Vogliamo creare un luogo luoghi dove questi scambi interculturali possano avvenire, oltre a quelli citati ce ne sono altri a Calegna. Penso alle strutture che erano utilizzate dagli americani o ad altre elefantiache che l’amministrazione potrebbe recuperare. Dobbiamo inoltre rivalutare i nostri prodotti tipici e le botteghe dove ancora operano i maestri”.
10 IMPEGNI SERI CON GAETA
Lavoro: rilanciare lo sviluppo
Creare le condizioni favorevoli per nuovo sviluppo e occupazione; restituire siti e luoghi a nuove idee e imprese, infrastrutturare a banda ultralarga, creare zone no tax, supportare e incentivare la nascita di nuove piccole imprese e filiere/distretti sulla specializzazione locale: nautica/economia del mare, industria culturale e turistica, agricoltura e eccellenze del territorio. Creare e promuovere un “marchio di qualità”/un “bollino blu” di ciò che è prodotto e lavorato a Gaeta. Promuovere consorzi di piccoli agricoltori “naturali”. Trasformare attività “onerose” da gestire in opportunità di sviluppo, incentivare lo sviluppo di imprese di recupero e riciclo di plastica, carta e vetro.
Economia circolare, agricoltura sociale e “spreco zero” nuovi modelli di sviluppo locale
Valorizzare la bellezza del territorio e il patrimonio esistente. No agli sprechi in qualsiasi forma, innanzitutto finanziario, sì alla cura per ciò che di prezioso c’è sul territorio, dai beni comuni, al patrimonio architettonico, storico, naturalistico, a quello agricolo. Risparmio, efficienza energetica, buone pratiche di riuso/riciclo, meno rifiuti più risorse, diffusione delle compostiere urbane e di comunità. Formazione nelle scuole e progetti di orti diffusi. Va bene la fontana, ma si beve dal rubinetto. Va bene l’aiuola ma più servizi ad alto valore aggiunto. Opere utili e…Manutenzione, Manutenzione, Manutenzione!
Osservatorio sulle barriere architettoniche: un nuovo strumento di valutazione e monitoraggio per la rimozione delle barriere architettoniche in città.
Via i marciapiedi nemici delle carrozzine: rendere utilizzabili, per i disabili ed i neonati, i marciapiedi di tutta la città specie in periferia. Rilancio delle Associazioni di sostegno ai Disabili. Favorire una “Gaeta a misura di bambini”, dai servizi comunali, alle infrastrutture, alle reti di attività commerciali e di ristorazione/ospitalità.
Sicurezza: più controllo del territorio
Instaurare un dialogo maggiore con la cittadinanza sui temi della legalità, del rispetto delle regole e della sicurezza. Aumentare i momenti di incontro e con i diversi corpi presenti sul territorio (Finanza, Guardia Costiera, Polizia municipale, ecc.) anche mediante azioni di prevenzione attuate con e nelle scuole. Favorire la formazione anche mediante l’utilizzo di tecnologie innovative (videosorveglianza tramite illuminazione pubblica, cruscotto di controllo intelligente, azioni pilota di assistenza agli anziani, ecc.). Prevenire educando al rispetto della cosa pubblica (giochi, aree verdi, immobili, servizi non vandalizzabile).
Cultura: la Capitale italiana si può fare
Creare tutti i presupposti per la candidatura di Gaeta a Capitale della Cultura italiana. Durante i primi due anni di Amministrazione sarà impostato un coordinamento cittadino per gli operatori culturali. Non più sterili finanziamenti a pioggia, bensì contributi ben ponderati al fine di una Città che sappia far rete e creare valore. Tutto è Cultura a Gaeta, purché quel “tutto” venga valorizzato.
Politiche giovanili:
Mettere in rete luoghi della città dove i giovani possano esprimere le proprie attitudini artistiche (musica, teatro, scrittura e arti figurative) ed incontrarsi per studiare con l’ausilio di volontari già laureati. Costituzione di un Forum Giovanile, quale principale punto di ascolto dell’Amministrazione con e per i giovani.
Turismo, la vocazione naturale
Si chiama “industria del tempo libero” e della conoscenza ed è la nuova industria di Gaeta. Vogliamo attrattori turistici di qualità che mettano in rete l’offerta presente sul territorio, dando servizi ad alto valore aggiunto, non soltanto turismo mordi e fuggi. Costruire percorsi di fruizione integrata a 360°, il potenziale non utilizzato è alto. Premiare la nascita di imprese che facciano rete e chi fa accoglienza intelligente e diffusa. Bene le luminarie ma occorre tipicizzarle per differenziarci (realizzeremo la rievocazione storica dell’Assedio di Gaeta attraverso le luminarie storiche). “Turismi” tutto l’anno: significa più occupazione nel commercio, nei servizi e nella ricettività, con una comunicazione integrata e costante che permetta ai turisti di raggiungere Gaeta virtualmente e poi fisicamente. Premieremo ogni nuovo B&B che nasce con la realizzazione gratuita e plurilingue di un sito web e lo inseriremo all’interno di un apposito aggregatore che spingerà il posizionamento nei motori di ricerca.
Mobilità sostenibile, passo dopo passo per tutta la Città
Mobilità integrata alternativa e complementare alla gomma: realizzare un servizio di trasporto marittimo stabile nel Golfo complementare al trasporto su gomma. Promuovere l’attivazione della Metropolitana del Golfo con le sue tre stazioni marittime nei Comuni affacciati sul Golfo, integrata con la rete ferroviaria, per trasporto misto merci/passeggeri. Aumento dei Servizi di trasporto pubblico locale in rapporto alla domanda reale (soprattutto nei mesi “caldi”) e al fabbisogno della cittadinanza. Piedibus: un progetto per il tragitto casa scuola dei giovani cittadini con utilizzo di voucher per gli accompagnatori, al fine di decongestionare il traffico nelle ore di punta. Pianificazione attenta di parcheggi e ZTL. Navette comunali a chiamata per punti di accentramento (Stazione di Formia, Porto, Ospedale).
Economia del mare: il nostro Petrolio blu!
Una concreta rivalutazione del porto commerciale per il traffico croceristico e mercantile. La creazione di un brand di tutti i nostri prodotti e servizi attraverso un innovativo modello di sviluppo che metta a sistema in chiave produttiva le aziende di mare con quelle di terra. Attivare progetti pilota diffusi di potenziamento e riconversione degli allevamenti ittici, della flotta di pesca, di valorizzazione dello scarto di pesca e del pesce azzurro mediante la conoscenza già nelle scuole. Progetto Caboto: i nostri giovani vivranno percorsi professionali (logistica portuale, turismo, eventi, ristorazione) e di scambio culturale con altre città costiere comunitarie. Solo attraverso precisi strumenti di crescita potremmo inserirci in contesti turistici internazionali, accompagnando per mano Gaeta ad essere finalmente una Città Europea!
…per chiudere: un Sindaco che sa ascoltare
L’ascolto è la prima cosa: mai più imposizioni! Il Sindaco prima ascolta e poi decide. Ogni passo sarà fatto insieme. Internet non sarà solo una vetrina per gli amministratori, ma il punto di incontro per proposte, segnalazioni e suggerimenti: tutti gli atti dell’Amministrazione verranno pubblicati, non solo quelli di comodo. Riforma dello Statuto comunale in senso “partecipato”. Riattivazione intelligente dei comitati di quartiere. Garantire momenti istituzionali aperti alla partecipazione reale della cittadinanza e alla consultazione in momenti fondamentali, rendendoli partecipi del processo decisionale. In “rete”, con un canale di contatto diretto con il Sindaco, sarete Primi Cittadini.
Chi è LUIGI PASSERINO
L’uomo
– Luigi Passerino nasce il 24 novembre 1971, a Montréal in Canada
– Maturità Scientifica presso il Liceo Enrico Fermi di Gaeta
– Laurea in Filosofia presso l’Università di Cassino
– Master in relazioni pubbliche presso Ateneo Impresa Roma
– Sposato
– Un figlio
Gli impegni
– Da giovane svolge il servizio civile come Obiettore di coscienza presso la Caritas Diocesana.
– Lavora come Direttore Area Vendite per diverse Aziende, tra le altre: Unodata, multinazionale spagnola e Confor, entrambe del settore
informatico.
– Due anni fa, per passione, ha fondato una casa editrice esclusivamente digitale: Passerino Editore.
– Da 10 anni (dalla sua fase embrionale) lavora con StreetLib, piattaforma di distribuzione di contenuti digitali, tra le prime in Europa