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#Gaeta/#Farmacia, Coifal: “Se il #M5S avesse partecipato alle Assemblee…”

Prima di approdare in Parlamento il Movimento 5 stelle avrebbe fatto bene a partecipare alle Assemblee pubbliche, da loro richieste, nelle quali si è dibattuto delle attività del Coifal. Se il Movimento 5 stelle avesse partecipato a tali Assemblee, avrebbe potuto appurare dati e circostanze che ignora completamente e che invece qualificano il modello di gestione Coifal come una best pratcies di pubblica amministrazione che consente ai Comuni di aprire e gestire una farmacia comunale con soli 2.500 euro!
Se avessero chiesto spiegazioni e partecipato alla Assemblee (dove peraltro avevano dichiarato pubblicamente di partecipare) avrebbero scoperto che i valori che il Coifal ha posto a base di gara (dietro perizia giurata di consulenti esterni appositamente incaricati) sono assolutamente in linea con i dati dei centri studi della FEDERFARMA (Federazione dei Farmacisti privati) e della ASSOFARM (Associazione della farmacie comunali).

Avrebbero avuto modo di capire come il modello di gestione applicato non è “un assurdo giuridico” ma precisamente quanto dettato dalle Leggi vigenti degli ordinamenti italiano ed europeo, e come puntualizzato da numerose ed autorevoli sentenze della giustizia contabile ed amministrativa. In tutta Italia si possono trovare Consorzi come il Coifal che gestiscono, nello stesso modo, i servizi farmaceutici.

I 5 stelle tirano fuori dati e numeri senza avere contezza delle procedure e degli atti approvati. Si basano su singoli elementi presi con superficialità ed elaborano circostanze del tutto fuorvianti. Se avessero chiesto informazioni o partecipato alle pubbliche assemblee da loro richieste avrebbero avuto modo di conoscere i criteri del Piano di fattibilità redatto, e sapere che le utilità per l’intera gestione contrattuale superano i tre milioni di euro (e che l’importo di € 1.544.000 rappresenta solamente l’importo presunto posto a base di gara), a scapito di quelle del privato che superano di poco il milione. A fronte di ciò i cinque stelle avrebbero anche dovuto conoscere gli orientamenti della giurisprudenza contabile in materia la quale, affrontando la materia dell’esternalizzazione dei servizi pubblici locali, chiarisce come <<…nei contratti pubblici stipulati con i soggetti gerenti i servizi stessi, non ci si deve limitare alla individuazione dei corrispettivi ma estendere l’attenzione ad una serie di elementi, che finiscono per influire sulla qualità e il costo dei servizi. ..Si tratta – a ben vedere – di abbandonare un’ottica puramente aziendale del concetto di economicità per ancorarla a valori sociali e ambientali, i quali – pur non facendo ancora parte del concetto di patrimonio civilisticamente inteso – presentano una utilità incontrovertibile, in relazione alla quale non si pone il problema della esistenza bensì quello della misurazione in termini economici omogenei. >> 

Ebbene, sempre se i cinque stelle avessero partecipato alle assemblee pubbliche, o chiesto informazioni dettagliate, avrebbero potuto appurare i tantissimi servizi aggiuntivi che le farmacie Coifal garantiscono al territorio e che si aggiungono, in termini di valori economici, alle utilità della Pubblica Amministrazione. Servizi che qualificano le farmacie comunali gestite da Coifal come veri e propri “piccoli presidi socio-sanitari” territoriali.

Sconvolge l’accanimento dei cinque stelle nei confronti delle attività del Coifal, un accanimento ingiustificato nella sostanza, se non probabilmente mirato a sabotare un’operazione virtuosa di pubblica amministrazione in favore di un immobilismo che porterebbe benefici solo all’attuale concorrenza privata.

Ricordiamo che il Coifal è oggetto di forti attacchi mediatici da almeno sei mesi, attacchi che di volta in volta hanno cambiato oggetto: dapprima i dubbi sulle procedure di gara (tutti evasi e smentiti), poi le ombre sulla criminalità (azioni debitamente denunciate dal Coifal alle autorità giudiziarie), ora gli attacchi sulla convenienza economica. Tutte queste azioni sono chiaramente state mirate a danneggiare l’immagine del Coifal, evitando che si potesse realizzare un’operazione assolutamente nell’interesse di diversi Comuni laziali, probabilmente per difendere, al contrario, altri interessi privati.

Il Coifal è nato come strumento virtuoso di pubblica amministrazione e sta perseguendo gli interessi dei Comuni in modo diligente e secondo le norme vigenti dello Stato. Esso non si è mai tirato indietro rispetto alle richieste di chiarimenti o di confronti pubblici, mostrando sempre l’assoluta trasparenza di un Ente pubblico e la correttezza dei comportamenti. Bisogna respingere gli attacchi mirati a sabotare questa operazione di pubblico interesse che porterebbe benefici solamente ai privati esercenti. 
 

redazione

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