Gaeta/L’Amministrazione delle nebbie, e io (cittadino gaetano) pago

Cosa si nasconde dietro gli appalti aggiudicati con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa?
La domanda nasce dall’esame attento degli appalti posti in essere dall’amministrazione Mitrano. Il metodo di per sé non è negativo, perché scongiura deprezzamenti eccessivi a danno della manodopera e dei costi fissi, e migliora il rapporto qualità/prezzo rispetto al criterio del massimo ribasso. E’ l’uso distorto (o peggio l’abuso) che se ne fa che lo rende “scivoloso”.
Emiliano ScinicarielloInfatti a Gaeta accade molto spesso che le condizioni imposte dal comune e quelle migliorative offerte dalle imprese, in sede di gara per lo svolgimento dei lavori e dei servizi, non vengano poi rispettate nel corso dell’esecuzione degli stessi. Se il Comune non censura e non sanziona l’inottemperanza crea un duplice danno: 1) per il comune, perché paga prestazioni che non riceve; 2) per le imprese escluse, perché minore è stato il loro appeal rispetto ai fasulli impegni dell’aggiudicataria.
La questione diventa rilevantissima se si considerano gli altrettanto rilevanti importi, e il fatto che si tratta di lavori e servizi pubblici pagati con le tasse di tutti i cittadini. Due esempi per tutti aiutano a chiarire.
1) L’appalto per la raccolta dei rifiuti e per la pulizia della città (oltre sei milioni l’anno) prevede lo svolgimento di una serie di servizi che non sempre vengono svolti in conformità del Capitolato e del Contratto. Così la pulizia invernale delle spiagge, la frequenza del lavaggio stradale, le modalità di spazzamento di strade e luoghi pubblici con adeguati mezzi, il raggiungimento di obiettivi di qualità ambientale entro certe date hanno costituito punteggio per l’aggiudicazione della gara d’appalto e sono divenuti obblighi contrattuali remunerati. Se non si ottempera a tali obblighi si determina un danno sia per la collettività, che paga servizi non svolti, sia per le imprese escluse in sede di gara.
2) Nell’appalto dei lavori di restyling di spazi e piazze cittadine alcune modalità esecutive (ovviamente combinate con l’offerta economica) hanno determinato la scelta dell’impresa appaltatrice. A quanto risulta esse non sempre vengono rispettate. Un esempio per tutti è quello che sta accadendo a Villa delle Sirene, dove la mancata prevista recinzione di cantiere con pannelli fonoassorbenti e anti polvere (anche se solo in parte) che avrebbe dovuto alleviare i disagi legati ai lavori agli abitanti del quartiere non sono stati allestiti
I due esempi citati (altri se ne potrebbero fare, e li farò…) costituiscono la cifra del modo di governare del sindaco Mitrano: prima si gonfia l’importo degli appalti con lavori e servizi che nessuno eseguirà con le modalità promesse, poi magari si contesta l’inadempienza e quindi si trova un accordo. In questo modo le imprese restano obbligate ad una mediazione tecnico/politica dai contorni indefiniti.
E indefinibili soprattutto perché i recuperi a favore della collettività non sempre si ottengono. Mentre è molto più frequente che si creino “dispersioni” che, come già accaduto in passato e in particolare nella prima repubblica, finivano per diventare finanziamenti di varia natura.
Il mio impegno sarà anche quello di verificare, a ritroso, tutte le opere svolte, con dovuta richiesta di accesso agli atti. Nel caso dovessi imbattermi in situazioni analoghe a quelle già studiate dovrei e dovremmo tutti chiederci: cui prodest? Vale a dire, seguire e adottare questi comportamenti a chi ha giovato e in che misura?
Occorre, perciò, cambiare metodo nella gestione dei lavori e dei servizi pubblici. Condivisione dei progetti e dei servizi con i cittadini e massima trasparenza sull’aggiudicazione e sulle modalità esecutive degli appalti costituiranno gli impegni per “una nuova stagione” nella gestione delle risorse pubbliche.

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