Procediamo con ordine. La risposta, diffusa tardivamente e solo su nostra sollecitazione, non ripara la mancanza di una campagna di informazione preventiva e preparatoria destinata alla popolazione locale che si è trovata da un giorno all’altro immersa in uno scenario bellico. Molti residenti della zona, soprattutto tra gli anziani, restano attualmente all’oscuro di quanto è emerso. In secondo luogo la risposta, sostanzialmente, non è una risposta. Dire che trattasi di un’esercitazione programmata da tempo e dichiarare che si chiama “Silent Response” non spiega certo quali siano le attività che si svolgono all’interno dell’area. Sappiamo bene che le operazioni militari sono contraddistinte per loro stessa natura da riservatezza e segretezza, cosa che non ci tranquillizza assolutamente ma è anzi alla base dei nostri maggiori timori. Il poco che apprendiamo dal comunicato aggiunge ulteriori elementi di forte criticità. In merito alla durata delle attività si apprende finalmente che gli addestramenti si protrarranno dal 17 al 24 di settembre, periodo nel quale si presuppone aumentino ulteriormente i fastidi. Se consideriamo che il campo e’ stato allestito dall’inizio di settembre ci aspettiamo quindi un ulteriore periodo necessario per dismetterlo. Questo ci fa pensare che i disagi si protrarranno ancora raggiungendo al termine una durata complessiva di un mese e oltre. La stessa nota della VI Flotta in più specifica che “durante l’esercitazione ci potrebbe essere un impatto al flusso del traffico”. Questo si sommerà naturalmente ai gravi problemi già denunciati. Oltre ai rumori molesti e permanenti emessi dalla tendopoli, che continuano a disturbare la quiete ed il sonno nelle abitazioni più vicine, i residenti segnalano ora anche la presenza di un forte smog, legato probabilmente ad emissioni abnormi di Co2 nell’aria, diventata in alcuni momenti irrespirabile. La conformazione della zona posta in una vallata sembra favorire questo tipo di inquinamento. Viva preoccupazione è causata inoltre dalla possibile presenza di potenti antenne radio o radar militari in grado di produrre, come noto, dosi massicce di onde elettromagnetiche potenzialmente nocive per la salute umana.
Il tutto contribuisce a delineare l’assurdità di una grande esercitazione progettata nel bel mezzo di un centro abitato e la grande arroganza di chi l’ha programmata. Chiediamo pertanto l’annullamento delle esercitazioni previste e l’immediato smantellamento del campo allestito, che vengano espresse dal Comando statunitense le scuse ufficiali alla popolazione di Gaeta per quanto accaduto e la garanzia che fatti simili non si ripetano in futuro. Abbiamo intenzione di segnalare la vicenda ai nostri Europarlamentari e continueremo in ogni modo l’attività di denuncia e di informazione in atto valutando con i residenti possibili iniziative di mobilitazione e di lotta contro lo stato di cose presente.
BENEDETTO CROCCO- SEGRETARIO CIRCOLO PRC “MARIANO MANDOLESI”
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