È arrivata dopo qualche giorno la replica del candidato sindaco di CasaPound, Mauro Pecchia, alle deliranti dichiarazioni del Candidato sindaco di Rifondazione Comunista in merito all’esclusione di CasaPound dalla contesa elettorale in base ad un fantomatico “codice etico”. “Ero indeciso se prestare il fianco alle solite scaramucce elettorali, portate avanti da chi in assenza di idee e programmi cerca di farsi visibilità parlando male di CasaPound. Tuttavia per una questione di onestà e di amore della verità non posso esimermi dallo scrivere una piccola risposta a chi prova a screditare il lavoro decennale in favore del popolo gaetano mio e di CasaPound.” -Questa la premessa con cui Mauro Pecchia, ha esordito per rispondere tramite stampa e social network al candidato di Rifondazione.-“Un certo candidato ha pubblicamente tentato di criminalizzare me e il mio movimento, lo stesso candidato ha insultato i miei sostenitori e gli elettori del nostro movimento. Così facendo, di conseguenza ha diviso la cittadinanza in elettori di serie A ed elettori di serie B e già questo risulta abbastanza vergognoso.
Un certo candidato si sente talmente superiore a chiunque altro che crede di poter assegnare patenti di legittimità in base a principi in cui crede ormai soltanto lui e quella sinistra al tramonto che pensa e ragiona soltanto al passato senza voler guardare in faccia il presente.” – Chiaro il riferimento di Pecchia all’ assurdo binomio Antimafia e Antifascismo smentito dalla storia e all’anacronistico antifascismo di Crocco e rifondazione, strumento di divisione del popolo.-
“Un certo candidato forse non sa che molte persone di sinistra oggi appoggiano e vogliono conoscere CasaPound Italia proprio perché sanno che ci siamo noi nelle strade, nei quartieri e tra la gente, cosa che ormai i partiti e movimenti delle varie sinistre non fanno più da tempo.
Un certo candidato -prosegue Pecchia- ha parlato di intolleranza, ma non vuole capire che l’unica cosa che ci spinge a lottare è il profondo amore per la nostra Terra e le nostre Radici, e non l’odio per qualcuno o per qualcosa. Ha parlato di xenofobia, cioè la paura del diverso, ma a quanto pare qui l’unico che sembra aver paura del confronto con il diverso è lui, visto che ha pubblicamente affermato che bisogna rifiutare confronti pubblici con il sottoscritto.
Un certo candidato ben è ufficialmente invitato da me nella nostra sede “Torpedine” sita in Lungomare Caboto 74 Parco Belvedere Conca, a confrontarsi sulla nostra idea di città, proprio perché non sono xenofobo e non ho quindi paura del diverso, in modo da poterci scambiare opinioni e capire cos’è meglio per la nostra Gaeta.”
– Pecchia conclude rivolgendosi direttamente al candidato di Rifondazione- “Vediamo chi è lo xenofobo tra me e te signor Benedetto Crocco, se colui che ha paura di confrontarsi con il diverso e invita tutti gli altri a trattare me e i miei elettori come appestati, o colui che invita invece al confronto, come sto facendo io con te ufficialmente.”
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