Nessun colpo di mano da parte di Mitrano, dunque, ma solo un invito ad essere più prudenti nell’evitare facili allarmismi con ricostruzioni della vicenda non rispettose della verità. Inoltre, il sindaco conferma l’impegno preso con Bartolomeo a condividere le scelte da adottare anche con il Comune di Formia. Non avendo avuto modo di leggere attentamente tutte le dichiarazioni di Mitrano, Carta lo accusa ingenerosamente di «non tenere nella minima considerazione gli interessi delle altre Comunità del golfo». I fatti dimostrano invece l’esatto contrario. Difatti, Mitrano e Bartolomeo avevano già condiviso un percorso strategico finalizzato ad acquisire dall’Eni alcune «proposte progettuali, rispettose della tutela delle persone e dell’ambiente del golfo, da valutare insieme nell’interesse delle due città». Lo hanno fatto prima nell’incontro del 22 gennaio a Gaeta, poi con una lettera congiunta del 29 gennaio scritta all’Eni, quindi in un successivo incontro nel Comune di Formia alla presenza dello stesso Monti che ha condiviso l’urgenza di «spostare il pontile petroli dal centro della città di Gaeta, rappresentando un fattore di costante pericolo per l’incolumità di migliaia di persone ed un elemento di minaccia per l’integrità ambientale».
Inoltre, circa l’attendibilità del grafico che continua ad essere pubblicato a corredo degli articoli apparsi su certi organi di stampa, lo stesso sindaco Mitrano ha già avuto modo di chiarire che neanche lui ne è a conoscenza e che bisogna invece attendere gli «atti ufficiali» sulla delocalizzazione del pontile petroli. E ribadisce per l’ennesima volta che lo spostamento del pontile «non deve penalizzare né Gaeta né Formia». Poi aggiunge che occorrerà adottare politiche di governance nell’interesse di ciascuna delle due città del golfo, concetto questo che non va confuso con quello di sudditanza: «le scelte – precisa il Sindaco – vanno fatte sinergicamente nell’interesse delle popolazioni del golfo e non devono essere calate dall’alto per mere esigenze ed opportunità aziendali che potrebbero mettere a rischio la sicurezza ambientale delle città di Gaeta e di Formia».
E conferma che intende rispettare gli impegni presi con il Comune di Formia con il quale, oltre ad avere sperimentato una proficua collaborazione istituzionale, ha già condiviso la necessità di delocalizzare il pontile «lontano dalle nostre coste nel rispetto delle vocazioni turistiche di Gaeta e di Formia e delle altre città del golfo». Ma ciò sarà possibile solo quando l’Eni e l’Autorità portuale avranno deciso di iniziare a discutere con il Comuni di Gaeta sull’ubicazione e sulla tipologia del pontile che, allo stato dei fatti, sono scelte in mente Dei, nel senso che non sono state ancora affrontate.
Nello stigmatizzare l’eccessiva vanità di chi, spacciandosi per esperto del mare, vuole apparire a tutti costi sulla stampa pur facendo considerazioni fuori luogo e superficiali, Ranucci apprezza la correttezza limpida e trasparente del Sindaco Mitrano che viene confermata anche dalla nota del 18 febbraio indirizzata ai due sindaci, in cui l’Eni sottolinea che «l’ubicazione e la tipologia del nuovo pontile non ci risulta allo stato essere stata individuata né, tantomeno, abbiamo evidenza che gli Enti competenti si siano pronunciati al riguardo».
Fonte: comunicato stampa comune di Gaeta
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