Dopo la battaglia vincente per fermare il parcheggio multipiano di Villa delle Sirene al fine di tutelare la sicurezza degli immobili adiacenti, il patrimonio storico ed ambientale del sito, bloccando un’assurda speculazione privata, Mitrano promise solennemente che ogni intervento futuro nel quartiere sarebbe stato concordato con i cittadini. Come già immaginavamo ciò non è mai avvenuto, anzi l’amministrazione sconfitta e timorosa di altre contestazioni si trincerò dietro una chiusura ancora maggiore. Nessun genere di coinvolgimento ci fu per la stesura del progetto di restyling previsto per una cifra di 600 mila euro, ennesimo sperpero di denaro pubblico annunciato al fine di provare a rifarsi della precedente figuraccia in chiave elettorale.
Fu ancora una volta il Comitato “No Parcheggio Villa delle Sirene”, trasformatosi in quell’occasione nell’odierno “Comitato Popolare di Controllo sui Lavori Pubblici”, ad ottenere il progetto e presentarlo durante una partecipata assemblea tenutasi lo scorso 5 marzo. Pur condividendo l’esigenza di una riqualificazione del sito vennero evidenziati i gravi limiti dell’intervento previsto a partire dal completo ed inutile stravolgimento dell’intero assetto della piazza, in netto contrasto con la stessa normativa a tutela dei siti di rilievo paesistico quali quello interessato e senza alcun tipo di vantaggio. Il Comitato ed i residenti misero infatti in evidenza pubblicamente il peggioramento della viabilità e dell’accessibilità alla piazza causati dal restringimento della strada situata di fronte all’edificio principale e dalla scomparsa della via interna che costeggia il lungomare. Si mise inoltre in evidenza il fatto che, malgrado i proclami in senso contrario e l’esigenza di parcheggi tanto sbandierata dall’amministrazione, da quanto riscontrabile sulle illustrazioni allegate al progetto in realtà i posti auto e gli stalli per le moto sarebbero diminuiti ulteriormente. Si notò peraltro come diversi altri pini, alberi antichi fonte anche di importante riparo dal sole, risulterebbero assurdamente recisi. Tutto senza alcun rispetto del valore storico e naturale della piazza e dei propri monumenti e ad un costo esorbitante, anziché pensare ad interventi, peraltro auspicabili, che risultassero più rispettosi, razionali, funzionali ed economici.
Malgrado gli appelli da allora nulla hanno più saputo i residenti ed il Comitato di cui sono membro, che oggi mi interpellano nuovamente in proposito. Intanto abbiamo appreso dalla stampa che il TAR di Latina ha negato la sospensiva per l’aggiudicazione della gara richiesta dai concorrenti della ditta vincitrice “DFC Costruzioni Srl”, ma che gli stessi avrebbero già presentato altro ricorso presso il Consiglio di Stato rallentando ulteriormente la stipula del contratto e l’inizio dei lavori. Non è dato sapere tuttavia se il progetto e l’importo dell’appalto siano rimasti gli stessi di quelli da noi contestati a Marzo, né l’Amministrazione si è mai degnata di replicare in alcun modo ai timori dei residenti. A nulla è servito ancora una volta consultare l’albo pretorio del sito istituzionale del Comune, attraverso il quale non è ancora possibile fugare i tanti dubbi. Ci troviamo di fronte ad un’amministrazione che non si limita a spendere i nostri soldi agendo più o meno con la stessa segretezza di una loggia massonica deviata ma nega sistematicamente anche i più essenziali obblighi di trasparenza. Il nuovo regolamento per l’accesso agli atti rafforza purtroppo tale consuetudine limitando pesantemente l’efficacia e la tempestività con le quali è possibile conoscere provvedimenti importanti che riguardano l’intera città. Neanche in un regime di tipo assolutistico si assisterebbe probabilmente ad a un tale spregio per le più essenziali norme democratiche.
Proprio nel momento in cui il dibattito locale sembra assurdamente azzerato ed appiattito dietro provvedimenti estemporanei quali le luminarie natalizie, tra consensi, lievi distinguo ed altre piccole variazioni sul tema imposto da chi governa per distogliere l’opinione pubblica, ci preme maggiormente occuparci di questioni più essenziali quali interventi esosi che rischiano di stravolgere in maniera permanente l’assetto cittadino. Chiediamo pertanto che Sindaco e Assessore ai lavori Pubblici chiariscano immediatamente lo stato delle cose, illustrando dettagliatamente quanto previsto per il quartiere. Qualora venisse confermata l’intenzione di portare avanti il medesimo progetto da noi visionato a Marzo ribadiamo la nostra netta contrarietà ribadendo il nostro appello affinché tali interventi vengano rivisti e finalmente concertati con la popolazione.
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