Dopo l’anteprima a Varano de’ Melegari e il debutto in veste definitiva sul circuito F1 di Hockenheim, il team Sapienza Corse partecipa al Motor Show di Bologna 2017 presentando Gajarda Awd, la monoposto di Formula Sae (la competizione tra studenti universitari organizzata dalla Society of Automotive Engineers) a trazione integrale progettata e realizzata interamente da studenti di ingegneria dell’Università di Roma La Sapienza.
Gajarda Awd è l’unica tra le vetture a motore termico della sua categoria ad adottare la trazione integrale, abbinata a un sistema di Torque Vectoring per la ripartizione attiva della coppia motrice. Vanta inoltre un uso esteso della fibra di carbonio per la realizzazione di numerose parti, tra cui il monoscocca, le sospensioni, i membri del gruppo ruota e il pacchetto alare.
Concepita presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, Gajarda Awd prende parte nella stagione 2017/2018 agli eventi di Formula Sae e Formula Student: una serie di appuntamenti internazionali sui più celebri tracciati del motorsport, in cui gli studenti universitari provenienti da tutto il mondo sottopongono i propri prototipi al giudizio di autorevoli esperti dei settori automotive e racing, per poi sfidarsi in pista in prove dinamiche a tempo.
Gajarda Awd ha richiesto oltre due anni di lavoro e ottenuto già alcuni riconoscimenti: la vittoria assoluta in Class2 a Silverstone nel 2016 e il Mtu Most Innovative Powertrain System Award nell’ambito della Formula Student Germany 2017. Il team è attualmente impegnato nella preparazione delle gare del 2018.
Sapienza Corse è il team che rappresenta l’Università di Roma La Sapienza in Formula SAE nella categoria “Combustion Vehicles”. Ogni anno un nuovo gruppo di studenti sceglie di affiancare al classico percorso di studi un’esperienza in squadra di valore formativo; promotore e supervisore del progetto è Giovanni Broggiato, docente di Costruzione di Macchine. Dal 2008 a oggi oltre 200 ragazzi hanno lavorato alla realizzazione di 8 differenti vetture da competizione, tutte contraddistinte dal numero 19 e dall’iconico nome “Gajarda”.