Galileo Galilei viene giustamente definito il “padre della scienza moderna“; si deve a lui un nuovo metodo non più basato sull’osservazione diretta della natura, bensì sull’utilizzazione degli strumenti scientifici. Dopo aver compiuto i primi studi di letteratura e logica a Firenze, sviluppa una passione per la meccanica cominciando a costruire macchine sempre più sofisticate e formulando teoremi di geometria e meccanica.
Nel 1593 Galileo si trasferisce a Padova per insegnare matematica, geometria e astronomia all’università. In questi anni si orienta verso la teoria copernicana del moto planetario, grazie anche ad un nuovo strumento: il telescopio. Ben presto, le teorie di Galileo vengono considerate incompatibili con le verità rivelate nella Bibbia e dalla tradizione aristotelica, tanto che l’inquisizione ecclesiastica bolla come eretico questo impianto cosmologico e proibisce formalmente a Galileo di appoggiare tali teorie. Come se non bastasse il testo “De Revolutionibus Orbium Coelestium” di Copernico viene messo all’indice. Nell’aprile del 1630 Galileo termina di scrivere il “Dialogo sui due Massimi Sistemi del Mondo“, nel quale le teorie copernicana e tolemaica vengono messe dialetticamente a confronto, per poi naturalmente dimostrare la superiorità delle nuove acquisizioni scientifiche. Arrivata nelle mani di Papa Urbano VIII, costui ne proibisce la distribuzione e fa istituire dall’Inquisizione un processo contro Galileo, che chiamato a Roma nel 1633 viene imprigionato e costretto ad abiurare pubblicamente e condannato alla prigione a vita. Si dice che nell’occasione Galileo mormorasse fra i denti “Eppur si muove“.
La pena venne poi commutata a quelli che oggi chiameremmo “arresti domiciliari”: gli viene concesso di scontare la pena nella sua villa di Arcetri, vicino a Firenze, carcere ed esilio fino alla morte sopraggiunta l’ 8 gennaio 1642.
A Galilei si deve la legge del pendolo (il tempo delle oscillazioni è costantemente uguale, qualunque sia la loro ampiezza): chi si reca nella Cattedrale di Pisa può ancora oggi ammirare, sospesa alla volta altissima del tempio, la lampada che con le sue oscillazioni ispirò al giovane Galilei proprio l’invenzione del pendolo come regolatore di un movimento meccanico.
Trecentocinquanta anni dopo la sua morte (1992) la Chiesa ha riconosciuto formalmente la grandezza di Galileo Galilei, “riabilitandolo” e assolvendolo dall’accusa di eresia.
Domani, 22 ottobre, l’Ufficio Filatelico Numismatico della Repubblica di San Marino ricorderà Galileo Galilei con l’emissione di due valori dal facciale di € 0,70 cadauno raccolti in fogli da 20 valori in occasione del 450esimo anniversario della nascita.
a cura di Alessandro Di Tucci
Alcune info sull’articolo sono state tratte dal sito www.wikipedia.it