Virus, germi e batteri riescono a proliferare su vari oggetti presenti in casa, spostandosi da una superficie all’altra.
Il rischio potenziale per la salute è alto. Più un oggetto è di uso comune in casa e più è a rischio contaminazione da parte di germi e batteri. I patogeni possono infatti accumularsi sulle superfici e proliferare indisturbati. Per non rischiare, è meglio adottare subito delle precauzioni valide. L’attenzione va posta soprattutto su quelle cose che vengono toccate frequentemente e che dunque possono facilmente riempirsi di germi e batteri. Ogni volta che una persona tocca questi oggetti, trasferisce microrganismi dalla pelle agli oggetti stessi.
Si dice spesso che germi e batteri riescono a proliferare su superfici umide e calde, e che questi sono gli ambienti ideali per la crescita microbica. Ecco perché si tirano spesso in ballo le spugne da cucina, i panni per pulire e le superfici del bagno. In realtà, anche gli oggetti “freddi” possono essere contaminati.
I batteri specialmente possono infatti sopravvivere anche su superfici meno favorevoli alla loro proliferazione. Ciò accade perché molte specie batteriche sono resistenti e possono entrare in uno stato di quiescenza, riducendo le loro attività metaboliche ma rimanendo comunque vitali.
In questo senso, bisogna stare attenti al fenomeno della contaminazione crociata che si verifica quando germi e batteri vengono trasferiti da una superficie a un’altra. Come quando, per esempio, si utilizza lo stesso panno per pulire la scrivania e poi il tavolo da pranzo o viceversa.
Ridurre il rischio di contaminazione: occhio ai tre oggetti più esposti a germi e batteri
Per difendersi da tale pericolo bisogna innanzitutto individuare gli oggetti “insospettabili”: quegli oggetti parecchio esposti alla presenza di germi, batteri e virus, ma che non ci si preoccupa di pulire e disinfettare frequentemente. Eppure dovrebbero essere proprio le superfici di uso più comune quelle dove agire per ridurre l’accumulo di patogeni.
Ci si dimentica che germi e batteri possono annidarsi anche su telecomandi, interruttori della luce e maniglie. Ed ecco qui i tre oggetti che corrispondono ad aree che le persone toccano forse più spesso durante la giornata. Per esempio, i virus del raffreddore possono sopravvivere fino a ventiquattro ore sulle superfici, mentre virus più potenti anche per diverse settimane… Vari studi hanno dimostrato che i telecomandi possono essere interpretati come i più pericolosi ricettacoli di batteri e germi: nessuno mai li pulisce. E lo stesso vale per i telefonini.
Se un individuo con il raffreddore o la febbre tocca il telecomando, lo ha di fatto contaminato. È dunque necessario pulire questi oggetti con costanza, specialmente durante le pulizie d’inverno. Si possono usare dei panni disinfettanti o della carta da cucina con alcune gocce di detergente all’aceto. In commercio ci sono tanti disinfettanti che uccidono una vasta gamma di patogeni.
Conta poi anche l’igiene personale. Bisogna lavarsi spesso le mani, soprattutto prima di toccare superfici di uso comune. Ed è sempre utile anche imparare a utilizzare panni diversi per pulire diverse aree della casa, proprio per evitare la contaminazione crociata.