Chi ha ricattato la famiglia di Michael Schumacher? Ora spunta un nome inaspettato, il giallo si infittisce.
La vita di Michael Schumacher è ormai cambiata da anni, da quando lui è rimasto vittima di un terribile incidente sugli sci a Meribel, in Svizzera. Da allora la famiglia ha cercato di ergere un muro attorno a lui, proteggendo il più possibile la sua privacy, ben sapendo come in questi casi possano farsi forza sciacalli senza alcuno scrupolo.
E’ anche per questo che pochi mesi fa in occasione delle nozze della figlia dell’ex pilota, Gina Maria, si è fatto il massimo per tenere lontani curiosi di ogni tipo, impedendo che i curiosi potessero scoprire dettagli importanti relativi all’evento. Nonostante questo, periodicamente ci sono diversi malintenzionati che emergono e arrivano a ricattare i parenti più cari del tedesco, minacciando di diffondere sue immagini private. Questa volta però emerge un nome inaspettato che potrebbe essersi reso responsabile dell’accaduto.
Michael Schumacher e il ricatto alla sua famiglia: chi è il vero colpevole?
Da anni la famiglia di Michael Schumacher ha stretto un cerchio attorno a lui, cercando di proteggerlo, così da evitare che potessero diffondersi voci in modo indiscriminato in merito alle sue condizioni.
Nonostante tutto, l’intento non è riuscito del tutto, periodicamente spuntano persone pronte a tutto e a chiedere una cifra esorbitante per evitare di diffondere foto che dovrebbero restare private. Al momento è in corso un processo, che vede imputato Yilmaz T., uno dei due principali sospettati, che ha poi fatto il nome di una persona che era davvero vicina all’ex pilota, la sua infermiera.
La sua versione dei fatti è stata poi confermata anche da un ex dipendente di Michael Schumacher, segno evidente di come i sospetti su di lei (è stata licenziata a marzo 2020) possano apparire fondati.
Al momento la donna risulta essere ancora estranea, ma certamente c’è l’intenzione da parte della Procura di chiarire la sua posizione, qualora dovessero emergere ulteriori indizi a suo carico è probabile che anche lei possa essere rinviata a giudizio. L’ex infermiera era comunque stata chiamata a testimoniare in occasione della prima udienza, ma ha scelto di non presentarsi.
In attesa di capire come evolverà la situazione, il quadro sta però diventando sempre più intricato. A fare venire alla luce un nuovo dettaglio è la manager dell’ex ferrarista, Sabine Kehm, una delle poche che può vedere da vicino Schumi. Anche lei ha deposto e ha raccontato di aver ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto, successivamente ha poi scoperto che si trattava di un uomo che chiedeva 15 milioni di euro per non pubblicare appunto il materiale multimediale riguardante Michael Schumacher.
Il ricatto non è avvenuto però in modo del tutto impeccabile, come ha rivelato la Kehm, che non ha messo in evidenza un dettaglio: “Quando ho visto il materiale ho pensato subito che potessero provenire solo da un nostro dipendente o da una persona che aveva lavorato con noi“. Le persone che hanno accesso alla casa sono pochissime, per questo non è impossibile risalire alla sua identità.