“Sono venuto qui a trovare queste persone provate da criticità nel loro stato di salute innanzi tutto per portare loro una parola di sollievo, ammesso che la mia possa in qualche pur minima misura lenire il loro dolore e poi per dire loro che debbono sentirsi tranquilli perché a curarli c’è tutto l’equipe del reparto di Chirurgia diretto dal dott. Viola, valentissimo medico, dalla professionalità conclamata e dall’umanità impagabile, che conosco personalmente e al quale debbo un gratissimo riscontro per il suo più che prezioso contributo teso al superamento di una mia critica situazione di salute”.
A esordire con tali parole è il noto artista canoro partenopeo Gigi D’Alessio che, presente per un telegrafico lasso di tempo a Formia per promuovere l’uscita di un suo nuovo brano musicale, ha voluto, senza alcun preavviso protocollare e spinto solo dalla sua ormai nota predisposizione a privilegiare, nei suoi contatti pubblici, coloro che pagano un quotidiano prezzo al dolore, fare visita, prima di imbarcarsi sull’aereo, a Capodichino, che lo avrebbe portato a Catania dove nella serata di giovedi lo attendevano l’oceanica folla dei suoi fans etnei e isolani, ai degenti del reparto di Chirurgia dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia. Comprensibile la graditissima sorpresa per le persone ricoverate, per l’organico operativo in funzione a quel momento (era l’ora delle visite) e per il dott. Vincenzo Viola, direttore del reparto.
“Ragazzi –ha detto D’Alessio nei corridoi, accomiatandosi anche dal numeroso pubblico rappresentato dai parenti che stavano facendo visita agli ammalati- sappiate di avere una grandissima fortuna. Chi vi cura in questo reparto è un grande dottore il cui cuore supera la pur brillante preparazione professionale”.
Comprensibile la grande voglia di degenti e personale del reparto e della sala operatoria di farsi immortalare con un artista tanto amato dalle folle popolari e, soprattutto, di chi quotidianamente si ciba di dolore e speranza di guarigione. Nonostante lo stretto riserbo dei responsabili del reparto si vocifera che altri nomi di grido del panorama artistico e culturale nazionale si recheranno a fornire un sostegno psicologico a coloro che la criticità di salute costringe a starsene in un letto di ospedale.
di Orazio Ruggieri