Ottobre 2014, è finita la stagione estiva, ma solo in queste ultime settimane ho letto su alcuni quotidiani locali che la Guardia Costiera ha iniziato i suoi interventi di controllo sulle spiagge del Golfo, dove ha anche denunciato un titolare di una attività di noleggio attrezzature balneari di Gaeta, il quale, sul litorale comunale di Serapo, abusivamente, occupava la porzione di “spiaggia libera” prospiciente la propria attività commerciale, posizionando numerosissimi lettini ed ombrelloni. Evento che nei giorni successivi ha fatto scaturire altre rilevazioni, sanzioni e denunce (almeno secondo quanto ho letto).
Purtroppo questo è un andazzo che a Ponente va avanti da decenni, peggiorando ogni nuova stagione estiva, per le varie ragioni: “forse” perché i cittadini assistono passivi, e/o “forse” perché l’amministrazione comunale, per tenersi buone determinate famiglie, fa finta di non sapere e di non vedere, e/o “forse” perché gli organi di controllo non hanno abbastanza tempo, causa le molteplici altre attività estive lungo la nostra costa.
E come tanti altri privilegi, chi non ha più la possibilità di pagare, non ha più neanche il diritto di stazionare in spiaggia (come ricordiamo nella foto degli anni ’60), occupata pian piano da concessioni demaniali senza limiti, che tolgono ogni anno metri di libero utilizzo, per dar sempre più spazio solo a chi può pagare.
Anche a Levante non è più possibile alcuna attività.
Sui scogli dalla Piaia a Punta Stendardo (le antiche spiagge di Gaeta, completamente sostituite da scogli e occupate da imbarcazioni), l’A.P. ha vietato: pesca (che invece continua abusivamente, soprattutto di notte); balneazione; e in alcuni casi, il transito. I nostri anziani ricorderanno sicuramente quando sulle spiagge di Levante facevano il bagno con le loro famiglie, così come ancora oggi, in alcuni tratti di mare, sono ancora mete di molte famiglie e comitive di adolescenti ivi residenti, non potendo andare altrove, ma rischiando una sanzione che non potrebbero poi pagare.
Persino chi ha, o aveva una piccola barca, oggi può solo sognarsi una bitta gratuita o a bassissimo costo, come negli anni ’70, oltre a dover sostenere i costi di manutenzione quintuplicati, egli deve essere un benestante, ma anche raccomandato, possibilmente parente di politico importante.
Insomma, con un sole e un mare così “costosi”, Gaeta è diventata una città per soli ricchi. Alla massa non resta altro che restare in casa in attesa dell’inverno, tanto la pioggia, per il momento, non è stata ancora “tassata”.
fonte: comunicato Giuseppe Di Chiappari M5S