Il nostro “viaggio” fra gli istituti superiori del Golfo inizia con l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Giovanni Caboto” di Gaeta.
Come si legge sul loro sito ufficiale (www.istitutocaboto.edu.it) “L’istituto G. Caboto di Gaeta è sempre stata una scuola di grande importanza sin dal primo anno di vita (1854) perché è l’unico nautico esistente tra Roma e Napoli, ed è per questo che ha un’utenza distribuita su una vasta area territoriale che si estende da Roma fino a Caserta, passando per Latina e Frosinone e includendo anche le isole pontine.
Il “Caboto”, nel formare i suoi allievi, da 160 anni cerca di costruire una solida relazione tra il sapere e l’essere dell’uomo di mare. Un concetto antico, tornato di moda, che può essere riletto in ogni documento, atto programmatico, programmazione didattica dell’istituto lungo tutta la sua storia…”
La dirigente scolastica Maria Rosa Valente ha spiegato ai nostri microfoni come il piano formativo di questo istituto tecnico è principalmente suddiviso in 3 indirizzi a cui gli alunni possono accedere dopo un biennio comune e che posseggono come comune denominatore il mare.
In primo luogo, troviamo il percorso “Conduzione del mezzo navale”, con il quale vengono identificate, acquisite e approfondite le competenze relative alle modalità di conduzione del mezzo di trasporto per quanto attiene alla pianificazione del viaggio e alla sua esecuzione impiegando le tecnologie e i metodi più appropriati per salvaguardare la sicurezza delle persone e dell’ambiente e l’economicità del processo. Il secondo indirizzo, invece, prende il nome di “Conduzione di apparati e impianti marittimi”, in cui vengono approfondite le problematiche relative alla gestione e alla conduzione di impianti termici, elettrici, meccanici e fluidodinamici utilizzati nella trasformazione e nel controllo dell’energia con particolare riferimento agli impianti navali. L’ultimo indirizzo, nonché di recente introduzione, è quello di “Logistica” che riguarda l’approfondimento delle problematiche relative alla gestione, al controllo degli aspetti organizzativi del trasporto: aereo, marittimo e terrestre, anche al fine di valorizzare l’acquisizione di idonee professionalità nell’interrelazione fra le diverse componenti.
Inoltre, percorrendo i corridori del “Caboto” ci si rende subito conto del maggior punto di forza della struttura scolastica: la moltitudine di laboratori che variano dal simulatore di navigazione, al simulatore virtuale di macchine fino ad arrivare al suggestivo planetario.
Infine, “per riassumere l’animo più profondo di questo istituto”, afferma la preside Valente, “si possono usare due semplici parole, vedere oltre, come quando si guarda il mare e si immagina l’infinito, questo è quello che noi immaginiamo per i nostri ragazzi, un vedere oltre le proprie competenze anche solo strettamente curriculari perché il Caboto prepara allo studio, al lavoro, alla vita…”
di Alessia Riccio
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