di Orazio Ruggieri
“Compimenti”, “Grazie”, sono state le parole più risuonate nella notte del 26 dicembre a Itri, e rivolta da centinaia di turisti e visitatori agli organizzatori della prima edizione della “Notte di luci al centro storico”.
Provenivano da turisti della Capitale e del suo hinterland, di Napoli e della regione a noi limitrofa, di tanti centri pontini e ciociari. Tutti affascinati dalla riuscita di un evento che ha visto l’entusiastica partecipazione di oltre cento organizzatori che hanno rinunciato, a titolo rigorosamente gratuito, a una serie infinita di ore sottratte alla famiglia a al tempo libero, oltre che l’impiego di circa 15.000 contenitori di vetro e di altrettanti lumini che, uniti in una scenografia che appaga gli spiriti più sensibilmente raffinati, fa sentire, oltre al melodioso contorno musicale della Natività, il suggestivo fascino delle tremolanti luci i cui bagliori hanno salutato l’arrivo del Salvatore.
E proprio il messaggio della Luce, come catarsi e guida nel percorso esistenziale che la Natività propina a tutti è stato il tema incentrante dell’evento che ricorda l’altro, che ha già visto la nascita, qualche anno prima, nella regione delle Marche.
“Non rincorriamo un Natale fatto di lustrini e luccichii artificiali, elettrici o di effetti speciali” aveva annunciato il sindaco nel corso di un evento culturale celebratosi nell’aula consiliare sabato 9 dicembre scorso. E questo Natale, svoltosi proprio come il primo cittadino auspicava, ha insegnato che, al di là degli effetti spettacolari, la prioritaria valenza della sua celebrazione sta nell’aggregazione di persone di ogni ceto ed estrazione che esaltano il messaggio della “gloria in coelis et pax in terra hominibus bonae voluntatis”, le quali hanno come distintivo tanto gratificante la forza radiosa di un sorriso che accompagna una stretta di mano autentica strenna di una festa che ci ha insegnato come il Re dell’universo, non ha scelto una suite a più di 5 stelle con vasca per idromassaggio per venire al mondo, ma il calore della paglia di una mangiatoia dove il soffio delle narici di due esemplari ruminanti riportava l’eco del cuore quando pronuncia la parola “amore”.
Comprensibile l’entusiasmo contagiante degli organizzatori dal radioso sorriso che conquista, i quali, anche sotto l’inclemenza di un tempo piovoso e capriccioso, hanno favorito il successo superlativo di una giornata che apre l’elenco di un appuntamento destinato sicuramente a crescere per gli anni che hanno a da venire.
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