Si avvicina la scadenza per un tassa che è obbligatoria per molti, ricordarsi di saldare l’importo previsto sarà davvero fondamentale.
Riuscire a ricordarsi le varie scadenze da rispettare non è mai semplice, a maggior ragione in un periodo come questo in cui tanti hanno una quotidianità frenetica e hanno poco tempo da dedicare a se stessi. È anche per questo che sono ormai diversi gli utenti che optano per l’addebito diretto su conto corrente come forma di pagamento, soprattutto per le bollette, così da evitare di andare incontro a brutte sorprese se non dovessero tenere conto di qualcosa di importante.
Pur essendo solo a inizio 2025 si avvicina già il momento in cui si dovrà tenere a mente una data importante, che che coinvolgerà una fetta di cittadini, consapevoli di non poter soprassedere se non vorranno subire sanzioni che potranno essere anche elevate. Il riferimento è a una tassa che in alcuni casi può avere un costo salatissimo, rinviata tempo fa, per questo non ci si può certamente aspettare l’ennesima proroga.
Ma quale sarebbe la tassa obbligatoria per diversi italiani, di cui è necessario ricordarsi la scadenza? Si tratta del secondo acconto della dichiarazione dei redditi, inizialmente prevista per il 30 novembre dello scorso anno, ma poi prorogato al 16 gennaio 2025, che riguarda i liberi professionisti. Il MEF aveva ufficializzato lo slittamento con un comunicato ufficiale diffuso il 27 novembre, permettendo a molti cittadini di tirare un sospiro di sollievo, anche se a breve termine. La scadenza iniziale cadeva di sabato, per questo a norma sarebbe stato possibile comunque muoversi entro il 2 dicembre.
A essere interessati al pagamento di questa imposta sono i titolari di partita IVA che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi con ammontare non superiore a 170 mila euro.
La proroga, è bene precisarlo, non riguarda il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail). Si è scelto comunque di venire ulteriormente incontro agli utenti, permettendo loro non solo il posticipo della data, ma anche di decidere se versare quanto richiesto in un’unica soluzione, a gennaio appunto, o optare per una dilazione in un massimo di cinque rate.
Qualora si optasse per quest’ultima soluzione, è però necessario ricordare come sia necessario essere regolari ogni mese, pena il decadimento di questa agevolazione. Il pagamento rateale partirebbe comunque a gennaio, con scadenza il giorno 16 di ogni mese, in modo tale da ridurre la possibilità che ci si possa sbagliare.
Il rinvio esclude però alcune categorie, è il caso di:
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