Appaiono come illeciti o addirittura come dei gravi reati e invece sono del tutto legali: tre comportamenti controversi ma non proibiti
Anche se apparentemente indebiti, sono perfettamente conformi alle norme vigenti. Succede perché la legge distingue tra ciò che è moralmente discutibile e ciò che è legalmente punibile. E se non esiste una norma precisa, non c’è nemmeno reato. Alcune di queste azioni potrebbero in futuro essere interpretate diversamente, altre resteranno per sempre nel dominio nell’impunità…
Il legislatore interviene proprio per creare nuove norme adatte alla contingenza, per proteggere i diritti e imporre dei doveri utili a garantire la libertà personale e a mantenere l’ordine sociale. Tutti quanti percepiamo questa evidente distinzione tra etica e legge, senso comune e normativa applicata. Ma le regole sono imposte formalmente da leggi scritte, e senza un riferimento normativo è dunque impossibile parlare di reato.
Quando si parla di azioni apparentemente giudicabili come reati che invece sono del tutto lecite, un esempio lampante è quello del registrare una telefonata o una conversazione dal vivo senza avvertire l’altra persona. Secondo le norme vigenti è completamente legale registrare di nascosto una chiamata a cui si sta partecipando, pure all’insaputa dell’altra persona. L’unico vincolo è che chi registra sia fisicamente presente durante conversazione o collegato con l’interlocutore. In pratica, non è permesso registrare una conversazione lasciando il dispositivo acceso e allontanandosi.
Il reato può scattare in un secondo momento, con l’uso della registrazione. La registrazione deve rispettare le norme sulla privacy e non può essere utilizzata per scopi illeciti, come la diffamazione o la pubblicazione non autorizzata di contenuti personali.
Sembrano reati ma non lo sono: le tre azioni lecite che ignoravi
Anche la resistenza ad abuso del pubblico ufficiale può non essere interpretata come un reato. Con questa fattispecie si riferisce all’uso di violenza o alla minaccia per opporsi a un pubblico ufficiale o a un incaricato di un pubblico servizio mentre compie un atto di ufficio. Per esempio un poliziotto, un giudice, un sindaco…
Secondo l’articolo 337 del Codice Penale italiano, chiunque commette questo reato è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Ma esistono alcune eccezioni in cui la resistenza non è punibile! Per esempio, se il pubblico ufficiale ha agito in modo arbitrario o ha ecceduto i limiti delle sue attribuzioni, la reazione violenta e la resistenza sono tollerate.
Anche acquistare un prodotto contraffatto rientra nella categoria dei comportamenti solo all’apparenza illeciti ma che in realtà sono permessi e tollerati. Da un lato, l’acquisto consapevole di prodotti contraffatti è vietato. E può anche comportare gravi sanzioni amministrative o addirittura penali, a seconda della gravità del caso. Se si acquista un solo prodotto, scatta solo la sanzione amministrativa, e non c’è reato.