Un programma intenso che ha visto la partecipazione delle classi terze della Scuola Secondaria di 1° grado “Istituto Comprensivo Principe Amedeo” di Gaeta che hanno realizzato un video dal titolo CAMMINANDO NELLA MEMORIA: attraverso immagini e testimonianze, gli studenti hanno raccontato non solo la presenza degli ebrei nei nostri territori ma anche le drammatiche vicende che videro protagonisti nostri militari e civili.
Il video è stato proiettato durante la cerimonia di consegna delle” Targhe della memoria” donate dal Comune di Gaeta a sette concittadini (o ai loro parenti) già insigniti della Medaglia d’Onore del Presidente della Repubblica.
Un emozionante momento celebrativo che si è svolto nella sala consiliare del Comune di Gaeta il 28 gennaio scorso, alla presenza del Sindaco Cosmo Mitrano, dell’Assessore alla Cultura Francesca Lucreziano e del Prefetto di Latina, alla sua prima visita istituzionale nelle città pontine.
La Mostra I Marinai di Buchenwald, a cura dell’Associazione Regia Marina Gaeta, punta l’obiettivo sull’eroica esperienza di 7 marinai di Gaeta internati nel campo di concentramento di Bukenwald, (Corrado Magnani, Giovanni Colaruotolo, Antonio Mitrano, Antonio Ruggieri, Erasmo Pasciuto, Giosuè Avallone ed Apostolo Fusco), che nel maggio 1945 mettendo a repentaglio la propria vita, riuscirono ad individuare, recuperare e dare degna memoria alla salma della principessa Mafalda di Savoia contessa d’Assia.
La secondogenita del re d’Italia Vittorio Emanuele III, dopo l’8 settembre del 1943 venne fatta arrestare dal Comandante dell’SD e della Gestapo a Roma, Herbert Kappler, ed internata nel lagher nazista di Buchenwald. Nell’agosto del 1944 gli anglo-americani bombardarono il campo di concentramento e la baracca in cui era prigioniera la principessa fu distrutta. Mafalda di Savoia riportò gravi ustioni e contusioni varie su tutto il corpo. Fu ricoverata nell’infermeria della casa di tolleranza dei tedeschi del lager, ma senza cure le sue condizioni peggiorarono. Dopo quattro giorni di tormenti ed agonia, Mafalda morì dissanguata, nella notte del 28 agosto del 1944. Il suo corpo, grazie all’intervento di un sacerdote boemo del campo, padre Tyl, non venne cremato, ma messo in una bara di legno e seppellito in una fossa comune. Solo un numero: 262 identificava il cadavere di una donna. Trascorsi alcuni mesi, i sette marinai di Gaeta, tra mille difficoltà e rischiando la loro vita, individuarono nel campo la sua tomba anonima e realizzarono una lapide riportando il nome della principessa Mafalda di Savoia contessa d’Assia. Oggi l’unico superstite di questo nobile gesto è Apostolo Fusco, insignito quest’anno della Medaglia Onore del presidente della Repubblica Italiana.
La coraggiosa e drammatica storia dei Marinai di Buchenwald rappresentano l’occasione per ricordare tutti i militari italiani che, affermano gli organizzatori, “avevano mantenuto fede al giuramento fatto al Re ed alla Patria e questo costò loro l’internamento nei campi di concentramento nazisti. Essi si opposero con tenacia e determinazione fino alla fine, ed ebbero fra i reticolati, come già nei campi di battaglia i loro caduti”.
La Mostra resterà aperta tutti i giorni, con ingresso gratuito, fino al 21 febbraio prossimo osservando il seguente orario di apertura: dalle ore 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 20.
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